Grande notizia nel mondo dell’imaging: Sony lancia ufficialmente il guanto di sfida a DJI e Parrot. Arriva infatti, Airpeak, ovvero il progetto top secret (finora) del colosso nipponico a sostegno dei “content creator“. Ovviamente, non abbiamo molte informazioni in merito, ma la compagnia ha promesso di svelare di più nel corso della prossima primavera.
Sony Airpeak: in arrivo droni che rivaleggeranno con i Mavic di DJI
I videomaker lo sanno bene: Sony, insieme a Fujifilm, Blackmagic, Panasonic, Canon e Nikon è leader nel settore. Le Sony Alpha sono fotocamere che hanno segnato – e stanno continuando a farlo – un punto di rottura con il mercato: caratteristiche premium da cinepresa nel corpo compatto di un prodotto privo di specchio ottico.
Visto il crescente interesse dell’utenza “Pro” e di quella consumer nei confronti dei droni, la società giapponese ha deciso di investire gran parte delle sue risorse entrando “con il piede di guerra” nel panorama dei droni. Non conosciamo dettaglio alcuno, ma considerando l’alta qualità dei gadget Sony, possiamo aspettarci una vera e propria rivoluzione. A detta dell’azienda, “Airpeak sosterrà la creatività dei creatori di video nella massima misura possibile“: questo è quanto si evince dal criptico comunicato stampa.
Lo scopo della compagnia è conquistare l’utenza di videomaker che utilizzano da tempo fotocamere Sony. Grazie alla medesima pasta d’immagine derivante da prodotti dello stesso brand, numerosi clienti sceglieranno le camere nipponiche al fine di avere un perfetto match fra la riprese. Chi fa color grading o color correction lo sa bene: avere clip video provenienti dalla stessa azienda, risulta essere una manna dal cielo per godere quindi di una perfetta combo. In poche parole, la post-produzione verrebbe semplificata… e di molto anche!
Nel comunicato stampa si legge:
Sony ha assegnato il marchio ‘Airpeak’ per riflettere la sua aspirazione di contribuire all’ulteriore evoluzione e alla creazione di un valore senza precedenti attraverso la sua tecnologia di imaging e rilevamento e le tecnologie 3R (Reality, Real-time e Remote) in l’area dei droni. “
Noi speriamo che questo progetto sfoci in un vero e proprio prodotto concreto che possa sfidare la linea Mavic di DJI, ritenuta ad oggi, la migliore presente in circolazione. Sul fronte delle imprese invece, il costruttore giapponese ha già Aerosense, una serie di droni incentrata sul business con ZMP, società specializzata in rilevamento, acquisizione di eventi dal vivo e creazione di mappe digitali.
Tuttavia, il mercato dei droni consumer è notoriamente difficile da penetrare. Pensiamo a GoPro che, nel lontano 2016, ha pensato di sfidare il monopolio DJI con il suo quadricottero Karma, rivelatosi poi un fallimento commerciale.
Stavolta la situazione è differente però: DJI è stata coinvolta nella crescente ostilità del governo degli Stati Uniti (sotto la presidenza di Trump) nei confronti della tecnologia prodotta in Cina. Speriamo che le cose possano cambiare con Joe Biden al Governo.