Sono state realizzate a metà anni ’90 ed erano destinate agli allora dipendenti Apple, le sneakers con sovrimpresso il marchio della mela morsicata che ora hanno ricevuto un’offerta all’asta di ben 10mila dollari, consentendo all’acquirente di portarsi a casa queste particolari scarpe da ginnastica per un importo pari a poco più di 9mila euro.
Prodotti Apple vintage all’asta
A quanto pare, esiste un mercato per i cimeli di Apple che sembra riscuotere un grande successo tra gli amanti del “vintage” tecnologico. A mettere a disposizione dei nostalgici appassionati di device Apple un ricco tesoro di oggetti della casa di Cupertino ritenuti rari è stato l’ingegnere Jerrold C. Manock, uno dei dipendenti dell’azienda (#246) che ha progettato l’Apple II, proponendo all’asta di tutto, anche il contratto per l’Apple II firmato da Steve Jobs, venduto peraltro a ben 37.023 dollari (circa 33.607,63 euro).
Manock nel 1992 aveva inoltre ricevuto un bonus, notificato tramite una lettera firmata dal compianto CEO Apple, che ora ha ricevuto un’offerta vincente di ben 12.246 dollari, pari a quasi 11mila euro. All’asta anche un Apple Power Book sempre firmato da Jobs, venduto per 10.137 dollari.
Per accaparrarsi oggetti Apple senza firma di Jobs bastava investire invece poche centinaia di euro: per un set di quattro teli da mare con riprodotto il logo Apple degli anni ’80 sono “bastati” 477 dollari (circa 433 euro), per un computer Apple-1 circa 334 euro e per un computer portatile Macintosh del 1989 poco più di 500 euro, mentre per un orologio Apple “Think Different” l’offerta vincente è arrivata a $ 1.100, quasi mille euro.
Tornando alle scarpe messe all’asta, ci sono dei precedenti. Questa non è infatti la prima volta che un paio di calzature riportanti il logo Apple viene messo all’asta. Adidas ha creato due prototipi di scarpe personalizzate Apple a metà degli anni ’90 e nel 2017 ad un’asta è stata messa in palio una coppia mai indossata di uno di questi prototipi con un prezzo di offerta iniziale di 15.000 dollari (quasi 13.500 euro), con la previsione di arrivare anche fino a 36.000 dollari (circa 32mila euro) con l’offerta vincente. Peccato però che per questa asta non è mai stata fatta alcuna offerta. A Manock è andata decisamente meglio.