Gli eventi cospirano a favore della fine di un paradosso soprattutto italiano: gli alti costi degli sms. Ben più cari della media europea, come recentemente confermato (ma gli utenti lo sapevano già) da un’inchiesta delle principali autorità del settore.
«Gli operatori lanciano opzioni e promozioni per ridurre il costo degli sms, ma non basta. Le promozioni non contano, deve calare anche il costo degli sms nelle tariffe normali», dice Marco Pierani, responsabili rapporti istituzionali di Altroconsumo, che a riguardo ha una delle posizioni più moderate tra le associazioni consumatori.
Altre, come il Codacons, vorrebbero sms a 1 cent, per essere più vicini ai loro costi industriali. Adesso il problema è scoppiato perché dal primo luglio gli sms in roaming costano 13,1 cent (Iva inclusa), in Unione Europea; eppure ci sono ancora tariffe con sms a 15 cent, sebbene siano snobbate dagli utenti che mandano un minimo di messaggi al mese.
Il prezzo più comune è 12 cent: una differenza tutto sommato ridotta, rispetto al costo in roaming. È ben più grande quella tra chiamate in roaming e chiamate fatte dall’Italia. Segno che alla miniera d’oro degli sms gli operatori non vogliono rinunciare nemmeno un po’. È vero che ci sono tariffe- e sempre più ce ne saranno- per mandare sms a meno di 12 cent. L’ultima è con Vodafone, ma qui è terreno soprattutto degli operatori minori, come 3 Italia (3 Power 10), Auchan (10 tondo), Wind (Wind 10): tutti questi fanno pagare 10 cent.
C’è di meglio: Carrefour chiede 9 cent e Mtv Mobile 8 cent. Ovviamente poi ci sono offerte o opzioni con un canone e un prezzo per sms più basso. Come la carta vacanze messaggi di Tim, 6 euro al mese per mandare sms a 1 cent.
Queste ultime sono però spesso promozioni di durata limitata (ora fino al 31 agosto). Quello che manca è uno sconto netto degli sms, almeno a 10 cent, su tutte le tariffe. Anche su quelle più economiche per le chiamate voce e che ancora chiedono 12 o 15 cent per gli sms. Lo sconto sul roaming ha un valore psicologico: serve come presa di coscienza che gli sms costano troppo.
A decretare la stagione degli sms a prezzi gonfiati interverranno nel lungo periodo altri fattori. Primo fra tutti, internet e la diffusione degli smartphone: man mano che la gente passerà dagli sms all’instant messaging e ai social network, si entrarà in una logica flat per le comunicazioni. E gli operatori non potranno fare niente per impedirlo, perché non possono permettersi di perdere il treno delle nuove fonti di ricavo che vengono dal web su cellulare. Faranno però il possibile per rendere il processo graduale e pilotarlo, andando cauti con gli sconti, in modo da massimizzare i ricavi residui degli sms e quelli futuri provenienti dal web.