Secondo un recente report pubblicato dal portale di SCMP, sembra che diversi ricercatori stiano studiando un nuovo metodo che possa permettere ai wearable di prossima generazione di venir alimentati dai movimenti umani, magari sfruttando proprio l’energia cinetica prodotta dall’essere vivente. In poche parole, i futuri Apple Watch, Fossil, TicWatch, Huawei Watch potrete (magari) alimentarli semplicemente… avendoli al polso. E la batteria? Semplice: voi sarete la ricarica della batteria. Ad oggi si attendono i risultati dello studio, i quali, se promettenti, potrebbero portare ad un cambiamento epocale nella tecnologia dei gadget indossabili.
Smartwatch: pronti ricaricare voi stessi una batteria?
Secondo il rapporto di SCMP, gli esperti starebbero studiando un palo di metallo oscillante progettato ad hoc per imitare i movimenti delle braccia umane. Il dispositivo costruito per la raccolta dell’energia di questo movimento utilizzerebbe un generatore estremamente compatto, che contiene meno di 10 componenti: fra questi, un’unità di acquisizione del movimento e un’unità di generazione di energia. L’obiettivo principale di questo studio è quella di raccogliere l’energia creata dal movimento umano per donare una sorta di alimentazione ai fitness tracker e agli smartwatch.
La ricerca è iniziata all’inizio di quest’anno dopo che si è osservato un vero e proprio boom di dispositivi indossabili in tutto il mondo. Negli ultimi tempi, il settore degli smartwatch e di altri dispositivi wearable infatti, è cresciuto a dismisura e si prevede che aumenterà ulteriormente una volta che il mercato si riprenderà dalla pandemia da Coronavirus.
Nel 2019, il settore dei prodotti indossabili era diventato un mercato da 20,65 miliardi di dollari in USA. Si prevede che raggiungerà i 96,31 miliardi di dollari entro i prossimi sette anni. Di questo passo però, potrebbe volerci anche meno. Inoltre, questa categoria è diventata sempre più incentrata sulle funzioni pensate per la salute, con gli OEM che offrono funzionalità che aiutano gli utenti a mappare i livelli di ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca, i modelli di sonno e molto altro ancora.
Al momento, la preoccupazione principale di tali dispositivi è sempre la durata della batteria, ma la tecnologia che stanno studiando i ricercatori del CUHK potrebbe essere la rivoluzione che stavamo aspettando.