Prima gli accessori e poi, forse, gli smartphone. Xiaomi è estremamente cauta quando si parla di avviare la commercializzazione dei propri dispositivi elettronici in Occidente, in primis negli Stati Uniti. Hugo Barra, responsabile della divisione Global della società cinese, ha ripetuto a Recode cose che già sapevamo: gli Stati Uniti sono un mercato molto diverso rispetto alla Cina e alle altre zone asiatiche in cui Xiaomi già opera, per cui meglio aspettare.
La prima fase sarà quella di ampliare la conoscenza del marchio Xiaomi con gli accessori. Dall’1 giugno scorso, l’azienda ha esteso il suo parco di paesi supportati includendo Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania; gli utenti di questi paesi possono acquistare il Mi Band, uno smartband dedicato al fitness compatibile sia con Android che iOS, al prezzo di 15 dollari, oppure la batteria esterna da 10.400 mAh (14 dollari) e le cuffie on-ear Mi (75 dollari).
Xiaomi Mi Band
In merito agli smartphone, invece, la finestra temporale di arrivo è molto più nebbiosa. Barra ha sottolineato nuovamente come gli utenti statunitensi siano meno “sensibili al prezzo” e come il mercato degli operatori locali sia differente rispetto a quello cinese. Inoltre, una parte fondamentale di questa operazione sarà avviare un servizio clienti in loco che sia affidabile, qualcosa per cui potrebbero volerci anni affinché sia pronto.
Xiaomi Mi4
Considerato il successo ottenuto sino ad ora in cinque anni, Xiaomi è lungi dall’essere interessata a complicare molto la sua situazione commerciale con un lancio in Occidente. Entro la fine dell’anno, l’azienda introdurrà comunque il Brasile nel suo ecosistema con la produzione direttamente sul posto. Stati Uniti ed Europa, invece, dovranno aspettare ancora.