Pieghevoli: nemmeno questa è la volta buona?

Probabilmente non sarà questo il momento in cui il mercato dei pieghevoli esploderà: la pandemia di Coronavirus ci porta a pensare ad altro.

Sembra quasi che la sfortuna, in un modo o nell’altro, perseguiti il settore degli smartphone pieghevoli. Con l’arrivo di nuova, e promettente, linfa vitale – costituita da device come Motorola Razr 2019, Samsung Galaxy Z Flip e Huawei Mate Xs – credevamo che sarebbe stato il momento dei foldable: l’attimo in cui avrebbero iniziato a diffondersi in massa. Invece, sebbene ancora non ci siano numeri sui quali basarsi per fare analisi oggettive, la sensazione è che la pandemia di Coronavirus abbia (giustamente) nuovamente portato gli utenti ad avere l’attenzione da un’altra parte.

Come ne uscirà il settore? Siamo sicuri che dopo il momento di crisi sanitaria – quando resterà solo quella economica – chi stava accarezzando l’idea di spendere cifre che oscillano fra i 1500€ e i 2500€, abbia ancora voglia di farlo?

Pieghevoli: c’erano quasi riusciti

Se da un lato i problemi legati ai primi pieghevoli, nello specifico alla prime versioni di Samsung Galaxy Fold, sono innegabili, dall’altro è da rimarcare che i produttori c’erano riusciti a mettere a punto device pronti ad affrontare la “manipolazione" da parte della massa di utenti. Gli ultimi terminali pieghevoli presentati (Motorola Razr 2019, Samsung Galaxy Z Flip e Huawei Mate Xs) sono progettati per essere venduti in quantità ben più elevate dei primi modelli e lo testimoniano tutte le campagne marketing messe in atto per arrivare all’utente, oltre alle soluzioni per effettuare l’acquisto tramite operatori di telefonia mobile oppure direttamente a rate.

Insomma, nonostante il prezzo elevato dei terminali, sembrava che i presupposti per un secondo tentativo di decollo del settore dei pieghevoli – molto più promettente del primo – ci fossero tutti. Poi però l’epidemia di Coronavirus ha iniziato a diffondersi sempre di più, ad arrivare in altri paesi al di fuori della Cina. In breve, è diventata una pandemia, che ha paralizzato il mondo intero, sia sotto il punto di vista della salute, che sotto quello economico.

Insomma, che l’attenzione intorno agli smartphone pieghevoli abbia iniziato a sgonfiarsi è naturale. Gli utenti hanno ben altro di cui preoccuparsi in questo momento, difficilmente (a parte qualche super appassionato) qualcuno sta ancora meditando sull’investimento relativo all’acquisto di uno smartphone che costa quanto almeno quanto due o tre rate del mutuo, mettendo in conto fra l’altro di stare investendo su un device parecchio delicato.

Naturalmente, ci teniamo a ribadire che si tratta solo di riflessioni personali, non abbiamo dati alla mano. Osservando però il comportamento dei lettori, degli utenti con i quali quotidianamente abbiamo a che fare, l’idea che siamo fatti è questa.

Viene spontaneo chiedersi, a questo punto, quando l’emergenza sanitaria sarà passata – mentre quella economica sarà ancora tutta da superare – ritorneremo a fare un pensierino sull’acquisto di uno smartphone pieghevole? Senza contare che, in teoria, il discorso potrebbe espandersi all’intera fascia alta degli smartphone: le ripercussioni sul settore – sotto il punto di vista delle vendite – sono ancora tutte da valutare.

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