Counterpoint ha redatto una particolare classifica, valutando i produttori di telefoni Android in base alla frequenza di aggiornamento del sistema operativo. Ad uscirne vincente è soprattutto Nokia (HDM Global), capace di garantire ai propri clienti telefoni più sicuri, sempre aggiornati e con prestazioni ottimizzate. Maglia nera invece per Lenovo, Oppo e Vivo.
Update Android: perché è importante
La diffusione di frequenti aggiornamenti del sistema operativo e della sicurezza rappresenta un valore aggiunto per gli utenti che hanno iniziato a mantenere i loro smartphone più a lungo (il tempo medio in cui i consumatori tengono uno smartphone prima di cambiarlo in Cina, Europa e Stati Uniti, è di circa 30 mesi), ma anche un onere non indifferente per i produttori, che non sempre si dimostrano particolarmente attenti a questo aspetto. In realtà neanche i consumatori sembrano prestarvi particolare attenzione, al momento della scelta del device da acquistare. Il direttore della ricerca, Peter Richardson, afferma:
Non sorprende, quindi, che i principali produttori dedichino poco sforzo per concentrarsi su aggiornamenti regolari del sistema operativo e della sicurezza dei dispositivi, nonostante sia un elemento critico per le continue prestazioni sicure dello smartphone. Molte delle funzionalità chiave, tra cui durata della batteria, processore , fotocamera e memoria, sono legate alle prestazioni del sistema operativo sottostante. Riteniamo che sia importante per l’esperienza complessiva del consumatore ed è probabile che venga riconosciuto come tale in quanto tale.
La ricerca mette dunque in luce la necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori e di una maggiore attenzione da parte dei produttori.
Android: la classifica degli update
In particolare il nuovo white paper di Counterpoint intitolato “Software and Security Updates: The Missing Link for Smartphones” che mostra l’andamento degli aggiornamenti effettuati dai diversi produttori di smartphone Android nell’ultimo anno, o meglio tra il terzo trimestre 2018 e il secondo trimestre 2019, ha rivelato che, Nokia è in testa alla corsa agli aggiornamenti, con il 96% dei telefoni venduti nell’ultimo anno aggiornati ad Android Pie 9.0 (per ora l’ultima versione stabile disponibile del sistema operativo mobile del robottino verde).
Il colosso coreano Samsung è al secondo posto con l’89% dei suoi dispositivi aggiornati all’ultima versione di Android. A seguire troviamo aziende cinesi in costante ascesa, quali Xiaomi e Huawei, con oltre l’80% di dispositivi con Android Pie 9.0. Fanalini di coda invece alle aziende leader del settore mobile, come Lenovo, OPPO e Vivo che fanno registrare numeri deludenti con oltre il 50% dei propri dispositivi ancora alla versione Android 8.1 Oreo o addirittura precedenti.
Quali device vengono aggiornati
Nokia è anche il più rapido a diffondere gli update: il rapporto rileva che l’azienda ha aggiornato quasi il 50% dei telefoni venduti nell’ultimo anno all’ultima versione di Android nel giro di sei mesi. Diversamente, dopo 12 mesi dal rilascio di Android Pie, nessun’altra azienda oltre a Xiaomi e Lenovo, aveva aggiornato più della metà dei propri device all’ultima versione di Android. La motivazione risiede nella tendenza dei produttori ad aggiornare tempestivamente solo gli smartphone di punta, mentre quelli di fascia media ed entry level spesso non ricevono alcun aggiornamento in termini di sistema operativo.
Secondo l’analista della ricerca, Abhilash Kumar:
I dispositivi a prezzo elevato vengono spesso aggiornati per primi, ma disporre del software più recente è importante tanto per i prodotti a basso e medio prezzo quanto per i dispositivi di punta. Pertanto, abbiamo esaminato le prestazioni dei produttori nell’aggiornamento del software a tutti i livelli di prezzo. In questa analisi, Nokia si distingue, ancora una volta, in quanto il marchio molto probabilmente aggiornerà rapidamente il suo intero portafoglio. Anche Xiaomi e Lenovo sono al primo posto in questa metrica. Marchi come Alcatel e Tecno sono i più ritardatari. Questo perché questi marchi hanno ampi portafogli, principalmente nel segmento inferiore a 200 dollari e il ciclo di vita dei loro modelli tende ad essere breve. I loro prodotti spesso passano dal lancio alla fine del ciclo di vita in appena sei mesi, il che significa che hanno meno incentivi a fornire aggiornamenti a lungo termine.