Una truffa molto intelligente consentirebbe a chi vende pubblicità di fare soldi utilizzando le risorse hardware dei device con installata una delle versioni del sistema operativo Android, con l’ulteriore spiacevole effetto di scaricare oltremodo la batteria degli smartphone. Una truffa che ricorda molto da vicino quella legata alla generazione delle criptomonete, i bitcoin, che andava a sfruttare le risorse dei dispositivi vittima destinandole al mining della valuta digitale.
La truffa dei video promozionali
Ora alcune reti distributrici di inserzioni pubblicitarie sembrano aver trovato il modo di far girare video promozionali nascosti dietro alle normali richieste di banner pubblicitari che vengono visualizzate con le applicazioni Android. Tutto questo senza che l’utente si renda conto di quello che sta accadendo, a parte rilevare un estremo consumo di dati, il surriscaldamento del device e un veloce esaurimento della batteria. In alcuni casi si potrebbe osservare un vistoso rallentamento nell’eseguire le normali operazioni da parte dello smartphone. I video pubblicitari, però, vengono registrati come se fossero stati visualizzati per intero, volontariamente, dall’utente, generando traffico da monetizzare ai danni dell’ignaro inserzionista.
La colpa non sarebbe degli sviluppatori di App che, anzi, sembrano essere rimasti sorpresi nell’apprendere dai feedback degli utenti numerosissime lamentele sul perché le loro app andavano ad esaurire così velocemente batteria e dati.
In pratica quello che succede è che le applicazioni vengono letteralmente inondate da video non richiesti dai loro sviluppatori, andando ad incidere anche sugli stessi network pubblicitari ai quali si erano iscritti, dirottate da truffatori all’interno della più grande impresa pubblicitaria. BuzzFeed sembra aver tracciato gli annunci pubblicitari come provenienti da una società chiamata OutStream Media, una sussidiaria di Aniview, una società israeliana con uffici a New York che però nega qualsiasi coinvolgimento con questa truffa e afferma invece che la piattaforma, i banner pubblicitari e il codice, che sono stati creati da una delle sue filiali, sono stati sfruttati da una terza parte malintenzionata e anonima.
Questa pratica pubblicitaria fraudolenta, denominata “in-banner video ads”, sembra avere la capacità di generare, per i malintenzionati che la mettono in atto, decine di milioni di dollari al mese.
Nel caso in cui si osservi un comportamento anomalo del proprio device, è possibile accedere alle impostazioni del telefono per capire quali sono le eventuali app che stanno generando un eccessivo consumo di dati e di batteria. Per ora l’unica soluzione sembra, purtroppo, essere quella di disinstallare le app colpite dal malware.