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AGCOM, in un comunicato stampa ufficiale, ha recentemente annunciato l’approvazione della verifica digitale dell’età per poter accedere a siti a luci rosse. Si tratta di un sistema che permetterà di controllare efficacemente la vera età dell’utente che vuole assistere a materiale vietato a minori di 18 anni.
L’obiettivo di questa decisione è quello di “garantire una protezione efficace dei minori dai pericoli del web“, come si legge nella comunicazione. “Le modalità tecniche delineate dall’Autorità, acquisito il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali, sono state sottoposte a una consultazione pubblica che ha visto la partecipazione di 13 soggetti, tra cui istituzioni, associazioni di categoria e di consumatori, e piattaforme di condivisione video. Conclusa la consultazione, l’Autorità ha notificato lo schema di provvedimento alla Commissione europea, la quale ha fornito un parere circostanziato, preso in massima considerazione dall’Autorità“.
Quando entrerà in vigore la verifica dell’età per i siti a luci rosse? “Entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera, le piattaforme e i siti dovranno adeguarsi alle relative disposizioni“, ha dichiarato AGCOM nel suo comunicato stampa.
Come funziona la verifica digitale dell’età per i siti a luci rosse
Il funzionamento della verifica digitale dell’età per siti a luci rosse è stato spiegato da AGCOM. Questo sistema “prevede l’intervento, per la fornitura della prova della maggiore età, di soggetti terzi indipendenti certificati, definendo un processo basato sui due passaggi, logicamente separati, della identificazione e autenticazione della persona identificata, per ciascuna sessione di utilizzo del servizio regolamentato (ad es., la fornitura di contenuti pornografici tramite sito o piattaforma web)“.
Interessante anche che “nel caso di sistemi di verifica dell’età basati sull’uso di applicativi installati sul dispositivo, è messa a disposizione dell’utente una APP per la generazione e la certificazione della “prova dell’età” (es. APP del portafoglio di identità digitale, oppure APP per la gestione dell’identità digitale, etc.), utilizzabile per qualunque finalità che richieda una identificazione. L’utente può, quindi, effettuare l’identificazione e fornire la prova dell’età al sito web o piattaforma visitata direttamente utilizzando l’APP installata sul proprio dispositivo“.
Questa novità arriva dopo pochi mesi dal caso dei video a luci rosse comparsi nei risultati di ricerca su Spotify.