La battaglia contro la pirateria online si sta facendo sempre più ardua per coloro che sfruttano il web per accedere a contenuti protetti da copyright e quindi di norma fruibili con abbonamento. Come riportato da Repubblica, la Guardia di Finanza, in Italia, starebbe disseminando internet di siti esca per scovare i clienti dei siti pirata.
Questa strategia è stata messa in atto per individuare tutti quegli utenti che accedono illegalmente a contenuti protetti, in particolare le partite di calcio della Serie A. È da circa un anno che le Fiamme Gialle stanno sfruttando questa tattica ingegnosa. Esperti delle forze dell’ordine realizzano siti esca che simulano perfettamente le piattaforme pirata.
Questi portali, identici a quelli illegali, richiedono l’inserimento di dati personali come nome, cognome e persino dettagli della carta di credito. In questo modo è molto facile adescare i clienti dei siti pirata che, pensando di ottenere l’accesso a contenuti soggetti ad abbonamento a prezzi contenuti, forniscono i loro dati alle forze dell’ordine.
L’obiettivo è stanare i clienti dei siti pirata
La pirateria online è una piaga che si sta diffondendo in tutto il mondo e in particolare in Italia. Probabilmente, complici anche i prezzi di abbonamento sempre più alti che subiscono aumenti quasi ogni anno. L’obiettivo dei siti esca è quello di attirare i clienti dei siti pirata e raccogliere prove del loro comportamento illecito.
Questa strategia si sta rivelando efficace e ha permesso alle autorità di ottenere centinaia di nominativi di persone che hanno tentato di accedere illegalmente a contenuti come le partite di Serie A o film e serie TV senza sottoscrivere abbonamenti legittimi a servizi come DAZN, Sky o Infinity.
Le sanzioni previste
Le sanzioni previste per tutti i clienti dei siti pirata “colti con le mani nel sacco” vanno da un minimo di 150 euro a un massimo di 5000 euro, con la Guardia di Finanza che avrà il compito di quantificare l’importo caso per caso. Attualmente, sfruttare la pirateria online per vedere contenuti illegalmente non costituisce reato.
Il commissario AGCOM, Massimiliano Capitanio, ha recentemente annunciato che è in fase di finalizzazione un protocollo di intesa tra la Procura Generale di Roma, l’AGCOM e la Guardia di Finanza per l’applicazione di multe automatiche agli utenti del pezzotto.