Google Assistant per iOS si aggiorna con un’interessante, quanto bizzarra, novità: una scorciatoia di Siri per accedere rapidamente all’assistente di Big G. Configurandola, sarà possibile chiedere all’assistente di Apple di richiamare velocemente quello di Google.
Hey Siri, OK Google
La presenza di Siri sugli smartphone Apple sembra non scoraggiare minimamente Google, che anzi migliora costantemente il suo assistente vocale anche nella versione per iOS. Certo, non si può ignorare la profonda integrazione dell’assistente Apple su iPhone, tuttavia – a quanto pare – si può velocemente bypassare. L’ultimo aggiornamento di Google Assistant per l’OS mobile del gigante di Cupertino prevede infatti la possibilità di inserire una scorciatoia per Siri, novità introdotta con iOS 12, che consente di richiamare molto velocemente l’assistente di Big G.
Nella pratica, potrebbe bastare dire anche solo dire “Hey Siri, OK Google” per arrivare velocemente a Google Assistant, passando proprio per Siri. Un bel risparmio di tempo per gli utilizzatori dell’assistente del colosso di Mountain View, che non dovranno più chiedere di aprire l’applicazione e poi iniziare ad utilizzarla.
La novità sembra essere disponibile – per il momento – unicamente per gli utenti americani. Il change-log dell’ultimo aggiornamento italiano di Google Assistant per iOS non riporta la feature. Sebbene però, la versione software (1.4.6107) sia identica. Non abbiamo ancora avuto modo di verificare personalmente, ma anche in caso non fosse ancora disponibile in Italia, certamente non tarderà ad arrivare.
Probabilmente non si tratta del modo più politically correct per accedere su iOS a Google Assistant. Tuttavia, se Apple ha permesso questo genere di aggiornamento avrà avuto le sue buone ragioni.
Ad ognuno il suo assistente personale
La diffusione di Google Assistant su iOS dimostra che la scelta dell’assistente vocale personale è molto soggettiva e non meramente legata al tipo di device in uso. Decidere se utilizzare Siri oppure Assistant dipende da molti fattori. Fra questi i più importanti riguardano il tipo di esperienza utente, che suscita preferenze per uno o per l’altro sistema, ed anche l’integrazione con il proprio ecosistema soprattutto in riferimento alla smarthome.
Google Assistant permette una gestione più libera dei vari dispositivi della propria casa connessa, dunque potrebbe essere preferito per questo motivo. Siri invece potrebbe essere più indicato per l’utente che utilizza molti prodotti Apple: iPad, MacBook ed iPhone, ad esempio. Inoltre, non è trascurabile la diffusione degli stessi su smart speaker. Sotto questo punto di vista – per il momento – Google Assistant ha la meglio, almeno in Italia. Tuttavia, da qualche settimana è sbarcata da noi anche Amazon Alexa e la sua avanzata non è certamente da sottovalutare.