L’investimento necessario per creare in Italia una rete che porti la banda larga ad almeno il 95 per cento della popolazione italiana si aggira attorno ai 3 miliardi di euro. Questo uno dei dati emersi ieri durante la Conference ANFoV 2004 organizzata dall’ANFoV, l’associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione.
L’associazione ritiene che alla fine dello scorso anno nel nostro paese fossero 20.8 milioni gli utenti di servizi fonia e dati in modalità ‘dial-up’ (18 milioni di famiglie e 2.8 milioni di imprese), mentre le connessioni a banda larga ADSL e fibra hanno superato i 2 milioni di utenti, con una crescita del 131 per cento. Le imprese con accessi a banda larga hanno raggiunto invece il 20 per cento (contro il 10.3 per cento del 2002) mentre la penetrazione dell’ADSL crolla al 7.65 per cento nelle famiglie (contro il 2.8 per cento del 2002). A frenare lo sviluppo della banda larga nelle famiglie resta ancora la scarsa alfabetizzazione dei capifamiglia, un terzo dei quali non ha superato la licenza elementare. Le imprese che utilizzano servizi di trasmissione dati tradizionale sono 350.000, contro 165.000 utenti in fibra ottica. Delle oltre 2.9 milioni di aziende che hanno almeno una linea fissa, solo 28 mila utilizzano servizi di voce su protocollo Internet (VoIP).