Le recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, arrivano durante un periodo particolarmente turbolento. Infatti, proprio in questi giorni si sta discutendo sulle recenti sentenze che chiariscono un aspetto importante dell’attuale legislazione sul tema della pirateria in streaming: guardare contenuti pirata non costituisce reato di ricettazione.
Questi casi sollevano polemiche sia dei molti utenti, che ritengono i costi per accedere allo sport in diretta troppo elevati, sia dell’industria dello sport in televisione, che ritiene necessario inasprire le leggi. Se qualcuno pensa che gli abbonamenti abbiano raggiunto prezzi insostenibili non è di certo d’accordo con De Siervo.
In una recente dichiarazione ha spiegato: “Il lavoro vero che stiamo svolgendo è che questi prezzi siano troppo bassi, altrimenti non si tutela chi è rimasto sempre nella legalità. È una dinamica propria non solo della Serie A e del calcio. Fino a sei mesi fa si narrava che il prezzo è troppo alto, ora che è troppo basso“.
Serie A e servizi streaming: i prezzi bassi sono un ricordo del passato
De Siervo ha sottolineato che i prezzi bassi per i servizi streaming sono ormai un ricordo del passato. Purtroppo, l’amministratore delegato della Serie A ha ragione. Infatti, la tendenza globale vede i principali player del mercato, come Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video, aumentare progressivamente i costi degli abbonamenti senza pubblicità, proponendo piani con annunci più economici.
Secondo De Siervo, il modello di business basato su prezzi estremamente bassi e competitivi non è più sostenibile nel lungo periodo. Di conseguenza, sono diversi i fattori che contribuiscono a questa tendenza rialzista sui prezzi degli abbonamenti:
- investimenti in contenuti originali;
- costi di produzione in crescita;
- acquisto dei diritti sportivi per trasmettere campionati;
- necessità di raggiungere la redditività per le piattaforme.
L’impatto sui consumatori
Lo scenario descritto dall’amministratore delegato della Serie A potrebbe avere conseguenze significative per gli utenti:
- maggiore selettività nella scelta degli abbonamenti;
- possibile aumento delle forme di pirateria online nonostante le contromisure sempre più serrate;
- ricerca di alternative più economiche, magari sfruttando le funzionalità delle VPN che permettono di cambiare posizione virtuale aggirando i blocchi regionali delle piattaforme all’estero.