Clamorosa svolta nella vicenda Sendo-Microsoft. La piccola azienda inglese ha depositato una denuncia contro l’oramai ex alleato Microsoft, che ancora detiene il 20% della società, accusando i vertici di Redmond di aver usato Sendo per crearsi un background sulla telefonia mobile, settore nel quale la casa americana era poco avvezza e di aver passato importanti informazioni e segreti tecnici ed industriali ad altre aziende taiwanesi, che le hanno poi utilizzate per produrre i propri cellulari con Smart Phone 2002.
La causa è stata presentata presso una corte distrettuale del Texas, famosa per la celerità delle proprie sentenze. L’accusa è gravissima e comprende anche l’aver cercato di rimpiazzare Sendo, nelle commesse per i futuri terminali mobili, con altre società taiwanesi. Secondo Sendo, Microsoft l’avrebbe usata per ricevere conoscenze ed indicazioni tecniche sul settore della telefonia mobile, portandola sull’orlo della bancarotta, per poi abbandonarla al momento di dover cogliere i frutti di tale operazione. Sendo, quindi, anche se implicitamente, ammette i guai finanziari nei quali versa e chiede un cospicuo indennizzo da parte di Microsoft per essersi approfittata delle conoscenze e del lavoro dell’azienda britannica.
Sendo afferma che Microsoft avrebbe addirittura passato commesse di componenti, utilizzati dalla casa inglese per produrre i primi Z100, ai propri alleati taiwanesi, che altrimenti mai avrebbero avuto le conoscenze tecniche per sviluppare smart phone di quel tipo ed avrebbe usato i contatti che Sendo ha con i vari operatori per insinuarsi tra loro e Sendo ed offrire altri prodotti a basso costo, come pare sia accaduto nell’affare SPV con Orange. Sendo dopo aver rinunciato al progetto Z100, che sarebbe dovuto essere il primo cellulare con Smart Phone 2002 ed invece era stato già preceduto proprio dall’SPV di Orange, prodotto da HTC, ha firmato un accordo con Nokia per la licenza della Serie 60, ma ci vorranno almeno altri 12 mesi per riuscire a lanciare uno smart phone sul mercato.