Sempre più convergenti i diversi media

Ormai siamo abituati ad utilizzare un gran numero
di dispositivi elettronici per migliorare le nostre capacità lavorative o semplicemente
per la vita di tutti i giorni. Il cellulare, l’agendina elettronica, il lettore
MP3, il lettore CD, fanno sempre più spesso comparsa nelle nostre tasche. Diventa
sempre più difficile trovare un posto per i prossimi eBook, macchine fotografiche
digitali, video giochi, radioline portatili, convertitori di valuta, GPS, traduttori
elettronici, etc.

Ma i giganti dell’elettronica di consumo hanno
in serbo la soluzione giusta per tutti: unire oltre una dozzina di diversi dispositivi
elettronici in uno solo. Convergenza. È questa la parola d’ordine. Le aziende
telefoniche stanno attraversando un periodo di crisi. Ericsson e Motorola hanno
deciso la chiusura di alcune fabbriche, Siemens il licenziamento di diversi
impiegati. Anche i grossi produttori di PC come Compaq ed HP si son trovati
di fronte un rallentamento delle vendite.

La soluzione di tutti i loro problemi potrebbe
essere il lancio sul mercato di questi nuovi dispositivi universali. I nuovi
PDA si stanno già avvicinando a questo obiettivo. Integrando un telefono cellulare,
un lettore MP3, eBook, giochi elettronici, Internet, e-mail, GPS, e la possibilità
di aggiungere una microcamera digitale. Non siamo ancora arrivati alla convergenza
completa, ma ci stiamo avvicinando a grandi passi. Nokia
ha da poco presentato il suo nuovo 9210 Communicator che contiene molte delle
cose descritte.

I nuovi Pocket PC di Compaq e HP si avvicinano
molto all’essere terminali multifunzione. Il problema è adesso far avvicinare
le due diverse idee finora scese in campo. Da una parte le compagnie telefoniche,
che vedono come centrale il traffico voce, dall’altra le compagnie informatiche,
che vedono come centrale il traffico dati. Sembra che finalmente le divergenze
si siano appianate, a tutto guadagno dei consumatori.

I nuovi terminali potranno quindi valersi delle
diverse esperienze delle aziende nei loro rispettivi campi. A livello software
vi è ancora una certa differenziazione tra le aziende telefoniche, perlopiù
indirizzate sul sistema operativo EPOC di Symbian, quelle di computer, che basano
la loro piattaforma sul sistema operativo di Microsoft Pocket PC, e gli outsiders
Palm OS e Linux. In questa confusione iniziale i consumatori hanno risposto
in maniera interlocutoria, attendendo sviluppi futuri. E questi sviluppi non
si faranno attendere.

Già possiamo contraddistinguere tre diverse categorie
di terminali. Quelli della prima classe saranno i più pesanti, grandi e probabilmente
costosi. Avranno grandi schermi a colori, risoluzioni quasi da PC portatile
e tastiere annesse, inoltre le telefonate potranno essere fatte impugnandoli
come un vero e proprio telefono. Di questa fascia faranno parte il Nokia 9210
e l’HP Jornada 720. La seconda classe comprenderà terminali dai larghi schermi,
perlopiù a colori, ma senza tastiera annessa, con touch screen e penna ottica.
La risoluzione sarà inferiore a quella dei terminali di prima classe, ma sarà
comunque di buon livello. Le telefonate dovranno essere fatte tramite auricolare.
Attualmente nessun dispositivo di questo
tipo è stato lanciato sul mercato, ma sono imminenti il Trium Mondo ed il Sagem
WA3050.

La terza classe comprende i cosiddetti Smart Phone.
Si tratta praticamente di terminali dalle fattezze dei cellulari attuali, solo
con molte più funzionalità e schermi più larghi. Possiamo considerare in questa
classe l’appena lanciato Ericsson R520 ed il futuro Sendo Z100. Ovviamente continueremo
a veder circolare telefoni come quelli attuali, ma saranno molto più rari.

I dirigenti delle case di produzione mettono l’accento
comunque sul fatto che ci sarà una differenziazione più marcata di utilizzo
dei terminali anche a seconda delle situazioni in cui ci si trova. Un utente
potrebbe ritenere inutile uscire la sera con gli amici portandosi dietro il
proprio terminale di prima fascia, ingombrante e costoso. Potrebbe ritenere
opportuno utilizzare un cellulare semplice, ma molto piccolo. Inoltre i terminali
multifunzione avranno ovvi limiti nella durata delle batterie, quantomeno inizialmente.

Anche l’attuale situazione di mercato contribuirà
alla vendita dei terminali futuri. In Europa ad esempio sono maggiormente diffusi
i terminali tipo Nokia 9110 o Psion, mentre in Giappone enorme è il successo
dei terminali i-Mode, negli USA invece i Palm dominano il mercato. Si dovrà
tener conto anche di queste differenziazioni nel lancio dei futuri prodotti.
Oltretutto da adesso in poi l’interesse degli operatori si concentrerà non più
sul numero effettivo di utenti, ma sul guadagno generato dal singolo.

Quindi sempre più servizi a valore aggiunto nel
più breve tempo possibile. Insomma si devono dare ai clienti motivazioni reali
per addurre un effettivo cambio di usanze. L’esempio lampante si ha con l’orologio.
Ormai tutti i cellulari hanno come funzione ora e data, ma questo non ha portato
nessuno dall’utilizzarli al posto dell’orologio. Non si dovrà fare il medesimo
errore con gli altri servizi.

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