Tommaso Pompei, amministratore delagto di Wind, ha espresso ieri in occasione del convegno ‘La concentrazione nella telefonia fissa’ organizzato dall’Università Bocconi, il proprio disappunto per quanto riguarda il mercato italiano della telefonia fissa, di fatto ancora in mano dell’ex monopolista, Telecom Italia.
‘In Italia c’è il problema del monopolio di fatto della rete di accesso detenuto da Telecom Italia, con l’evidente rischio che la stessa situazione sperimentata nella telefonia fissa si riproponga nel mercato della banda larga’, ha dichiarato Pompei aggiungendo che una possibile soluzione potrebbe essere la ‘separazione societaria delle attività di rete dalle attività commerciali dell’operatore dominante, al limite anche con esclusivo riferimento al mercato della banda larga’.
‘Si tratta di un problema europeo, non solo italiano’, è stata la risposta di Sergio Fogli, direttore affari regolamentari di Telecom Italia Wireline, che ha anche aggiunto che nel nostro paese ‘la situazione è migliore rispetto a quella degli altri. Per Telecom Italia la competizione è possibile. Crediamo nella concorrenza di domani, che sarà tra piattaforme e non tra prezzi della fonia vocale o sul canone. In Italia l’unbundling presenta il costo minore di tutta Europa, nel frattempo sono stati ceduti volumi di traffico ai concorrenti e ridotto le tariffe per i clienti’.