Non tutti i giorni sono uguali; capita a tutti di svegliarsi con la Luna storta. Il problema è quando questo difficile periodo dura troppo a lungo. Chiariamoci: se siamo noi ad alzarci per più giorni di fila arrabbiati e nervosi è un conto; se ad essere sempre polemico, nervoso, acido e capriccioso è il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump... allora forse abbiamo un problema.
Trump: un litigio al giorno, porta il ban intorno
La guerra alla Cina è oramai iniziata da un po’ nella testa di Trump; dopo essersi insediato all’interno di ZTE, aver dittatorialmente vietato il commercio delle aziende con il gruppo Huawei, dopo la parapiglia con DJI, adesso è arrivato il momento di prendersela con TikTok… e anche WeChat, giacché ci siamo. Come si dice? Meglio uno in più che uno in meno.
Che i balletti su TikTok risultino un po’ fastidiosi è innegabile, ammettiamolo. Però passare dall’odiare “Savage Love” e le sue movenze a bannare un’applicazione nell’intero territorio degli USA ce ne vuole.
Con l’ultimo ordine firmato (anzi due), Trump ha vietato le transazioni statunitensi con TikTok e WeChat a partire dal prossimo 20 settembre. Attenzione perché il ban sarebbe esteso anche a Tencent Games, casa produttrice di PUBG Mobile ed altri giochi per smartphone.
https://youtu.be/ODjFz-lk6sU
Negli ultimi mesi si è assistito ad un giro di vite globale sulle applicazioni aventi società con sede legale in Cina. Trump sembra essere preoccupato dell’utilizzo che farebbero le aziende cinesi con i dati degli utenti.
I due ordini esecutivi di trump si concentrano principalmente sulle due app sopracitate. L’ordine che interessa TikTok afferma che l’app è in grado di registrare “cronologie di navigazione e ricerca”; peccato che non sembrano esserci pro e pubbliche a sostegno di ciò. Nel dossier si evince:
TikTok, un’applicazione mobile per la condivisione di video di proprietà della società cinese ByteDance Ltd., secondo quanto riferito, è stata scaricata oltre 175 milioni di volte negli Stati Uniti e oltre un miliardo di volte a livello globale. TikTok acquisisce automaticamente vaste aree di informazioni dai suoi utenti, comprese Internet e altre informazioni sull’attività di rete come i dati sulla posizione e le cronologie di navigazione e di ricerca. Questa raccolta di dati minaccia di consentire al Partito Comunista Cinese l’accesso alle informazioni personali e proprietarie degli americani, consentendo potenzialmente alla Cina di rintracciare le posizioni di dipendenti e appaltatori federali, creare dossier di informazioni personali per ricatti e condurre attività di spionaggio aziendale.
Come vedete, l’ordine vieta tutte le transazioni con il proprietario di TikTok, ByteDance Ltd., a partire dal prossimo 20 settembre. Dopo quella data *presumibilmente (non sarebbe più possibile generare entrate dagli USA o pagare i dipendenti statunitensi;su questo non ne siamo molto sicuri perché non vengono riportate le reali conseguenze e ripercussioni che vi saranno.
Nella foto che segue c’è un coloratissimo Donald in posa che suggerisce come il suo prossimo obiettivo possiate essere proprio voi. Si, voi che state leggendo questo articolo. Del resto anche i vostri copia/incolla potrebbero essere sui server TikTok.
L’ordine simile è stato firmato anche per WeChat. Se dovesse andare in porto quest’ultimo, il problema sarebbe ampio, in quanto Tencent Holdings Limited., casa produttrice dell’applicazione di messaggistica, ha legami con Snap, Activision Blizzard e Tesla sul suolo americano.
Forse Donald Trump avrebbe bisogno di far qualche sonnellino pomeridiano in più ma siamo sicuri che l’unica persona che potrebbe salvare TikTok dal ban è una e una sola: Antonio Razzi. Del resto a suo tempo tentò di portare la pace tra USA e Corea (ricordate?), quindi perché non ritentare?