Secondo quanto si apprende, sembra che Samsung intende vendere diverse parti riciclate per la riparazione dei suoi terminali; a dirlo è un report emerso online in queste ore.
Partiamo con ordine: poche settimane fa, avevamo appreso che la compagnia sudcoreana aveva iniziato a collaborare con iFixit per aiutare gli utenti nelle riparazioni “fai-da-te”. Adesso però, un nuovo rapporto che deriva direttamente da BusinessKorea fa luce su una nuova questione: si ipotizza che la società stia valutando l’uso di parti riciclate per le riparazioni dei suoi terminali.
Samsung: parti riciclate per le riparazioni “fai-da-te”?
Come detto, l’azienda collaborerà con iFixit per rendere più semplici e immediate le riparazioni “fai-da-te” per gli utenti. Ecco che quindi, insieme al portale di smontaggi più famoso al mondo, fornirà guide e strumenti di riparazione dedicati. Ora si scopre che Samsung venderà parti dei suoi device (vetrini, back cover, porte di ricarica e altro) per S20, S21 e Tab S7+. Non si sa nulla ancora delle riparazioni per gli ultimi arrivati in famiglia.
All’interno di questo programma, le persone potranno anche restituire alla compagnia le parti usate all’azienda stessa (che sono però in buone condizioni), così la società potrà riutilizzarle per creare un programma di parti riciclate all’interno del primo semestre dell’anno corrente.
Con questa iniziativa, si ipotizza che l’OEM della tecnologia sudcoreano possa portare sul mercato prezzi per le riparazioni davvero contenuti. Un esempio: si rompe lo schermo del vostro S22? Bene: questo costa 800 dollari (nuovo). Se lo prenderete “usato”, vi costerà “solo” 200 dollari.
Ma tranquilli: l’azienda assicura che la qualità e le prestazioni dei prodotti “usati” saranno di egual valore a quelle nuove. Ecco che quindi, con prezzi più bassi, gli utenti saranno più disposti a riparare un telefono/tablet piuttosto che cambiarlo. Questa mossa porterebbe comunque ingenti ricavi alla compagnia, ma potrebbe avere un buon effetto sull’ambiente: meno parti inusate in circolazione e meno spreco.