I progetti di Samsung relativi ai dispositivi indossabili si spingono ben oltre quelli per il lancio di Galaxy Ring: ecco a voi le Shortcut Sneaker da mettere ai piedi. Come si può facilmente intuire, non si tratta di calzature come tutte le altre. Vediamo cosa le rende particolari e, non fatichiamo a immaginare, il prossimo desiderio dei collezionisti.
Il bizzarro concept Samsung Shortcut Sneaker
La due suole integrano altrettanti sensori di movimento che funzionano in modo indipendente, tracciando gli spostamenti e la posizione relativa tra di loro. Questo permette di eseguire cinque gesture differenti (se così si possono chiamare), corrispondenti ad altrettante azioni da sfruttare per l’interazione rapida con lo smartphone, ad esempio per avviare una chiamata o per riprodurre la musica.
L’iniziativa è stata messa in campo dal brand in collaborazione con Cheil Benelux, Elitac Wearables, Bruut Amsterdam e il designer Roel Van Hoff specializzato proprio nella personalizzazione delle scarpe da ginnastica. Il risultato è quello visibile nel video di presentazione qui sotto.
Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista), le Shortcut Sneaker non sono al momento un prodotto commerciale, ma un concept. Si tratta di una tiratura fortemente limitata ed esclusiva: ne esistono solo sei paia e per aggiudicarsene una è necessario essere iscritti al programma Samsung Members in Olanda, partecipare un contest aperto fino al 9 luglio e poi incrociare le dita, sperando di essere tra i vincitori annunciati il 15 luglio.
Nuove modalità di interazione con i dispositivi
L’esperimento è tanto curioso quanto interessante. Non sappiamo se mai cammineremo con ai piedi delle smart shoes, ma di certo i big del mondo tecnologico, in particolare nell’ambito mobile, stanno cercando di capire come implementare nuove modalità di interazione con i dispositivi, che possano risultare naturali e, soprattutto, utili.
Lo ha fatto Apple, tra gli altri, aggiungendo agli auricolari AirPods la capacità di riconoscere i movimenti della testa per tradurli in un Sì
o in un No
da impiegare negli scambi con Siri, senza dover parlare. Samsung sembra avere intenzione di percorrere un’altra via, letteralmente.