Uno dei benefici della globalizzazione doveva essere il livellamento dei salari, con un ribasso di quelli dei paesi sviluppati bilanciato dal progressivo aumento di quelli delle nazioni in via di sviluppo. Mentre la prima fase è stata pienamente realizzata, basta dare uno sguardo alla situazione nel nostro paese, la seconda sembra non essere nei programmi delle multinazionali.
È il caso di Samsung, ad esempio. L’azienda, sostenuta dal governo sud coreano, sta compiendo uno sforzo finanziario di 15 milioni di dollari, con l’obiettivo di robotizzare una parte consistente del lavoro svolto in Cina.
Robotizzazione dell'industria Coreana
L’obiettivo, neanche malcelato, è di riportare in Corea tale lavoro, da una parte, e di contrastare gli aumenti salariali che stanno interessando la forza lavoro cinese.
Il governo Coreano si sta dando molto da fare per sviluppare e produrre in casa i robot necessari per sostituire il lavoro umano nei processo di produzione, con l’obiettivo di trasformare il paese in una centrale robotica di produzione, in piena concorrenza con il vicino Giappone.
Il progetto di sostituzione del lavoro cinese con i robot, nelle fabbriche di Samsung, dovrebbe essere completato entro il 2018. Ma come ha lasciato intendere lo stesso Governo, si tratta solo di un primo passo verso un nuovo modo di concepire la produzione industriale. Staremo a vedere.