Samsung affiderà ad aziende esterne la produzione dei device di fascia bassa appartenenti alla gamma Galaxy A e alla serie Galaxy M. L’iniziativa è stata l’arma vincente per tutto il 2019 e lo sarebbe stata anche per quest’anno se solo la crisi sanitaria non avesse messo in stallo l’economia globale.
Samsung: occhi puntati sulla Cina e su Taiwan
Parlando di numeri, per l’anno corrente il colosso sudcoreano aveva previsto di spedire oltre 60 milioni di device ODM. Ora invece l’azienda, per mantenere bassi i costi e massimizzare i guadagni, deve prevedere una stima di gran lunga inferiore. Si parla infatti di “soli” 24/26 milioni dispositivi per questa categoria riservati al suolo asiatico e internazionale.
Ovviamente il principale interesse del costruttore sudcoreano è la Cina, soprattutto dopo che gli impianti e le fabbriche sono state riaperte a seguito dei lockdown voluti dai governi locali. Grandi partner come Wingtech rappresentano il fulcro di questo particolare nuovo programma: Galaxy M01s non a caso è stato realizzato proprio congiuntamente a questa realtà. Anche Taiwan torna ad essere un punto nevralgico di interesse grazie a Hwa Chin, compagnia che ha realizzato il Galaxy A01 Core.
Il presidente della divisione Mobile di Samsung in carica dall’inizio del 2020, Rog Tae-moon, crede fortemente nella prospettiva di affidare la produzione degli smartphone a realtà di terze parti, così da rafforzare la posizione nel mercato mobile e riconquistare il primato appena guadagnato da Huawei.
Dati alla mano, si parla di un “secondo posto sofferto”, con una nuova leadership da parte del colosso di Ren Zhengfei nonostante il ban imposto dagli USA circa un anno e mezzo fa. Ricordiamo infatti che i prodotti del marchio cinese sono privi del supporto ai servizi Google ormai da tempo, ma questo sembra non aver impedito ai consumatori di apprezzare le qualità dei device. Samsung è riuscita a spedire il 19,5% di gadget mobili in confronto al 20% di Huawei. Il distacco non è poi così ampio, ma è significativo per il modo in cui la società cinese è riuscita a conquistarlo.
Inoltre, la domanda di prodotti entry-level ODM è cresciuta nuovamente dopo un periodo di stallo. Le grandi realtà da sole, concentrate sulla produzione di gadget mid-range e premium, non riescono più a gestire la mole di lavoro. È in quest’ottica che risulta necessario investire in aziende di terze parti.