Samsung vede in grande ed è al lavoro su un sensore fotografico che dovrebbe essere in grado di rivoluzionare il settore degli smartphone.
Samsung lavora su FinFET a 14 nm
Il colosso sudcoreano Samsung, durante la conferenza IEDM – International Electron Device Meeting – tenutesi alcuni giorni fa, ha presentato una tecnologia che offre sensori da 144 MP basati su un processo FinFET a 14 nm. Di solito, quando si parla di nanometri, ci si riferisce ai processori: in questo caso, sotto la lente d’ingrandimento di Samsung vi sono dei sensori che dovranno agire a una tensione sostanzialmente alta ed equivalente a 2 V e più, mentre chi progetta chipset si mantiene su tensioni basse, con lo scopo di diminuire il consumo di energia e il calore.
Se Samsung riuscirà nel suo intento, la tecnologia FinFET a 14 nm permetterà – in un sensore da 144 MP che cattura immagini a 10 fps – di ridurre di ben il 42% il consumo di energia. Se invece si tratterà di video, in una ripresa da 12 MP a 30-120 fps il risparmio energetico potrebbe lambire il 37%.
Non siamo ancora in grado di stabilire quando la compagnia asiatica utilizzerà la nuova generazione di sensori nei suoi apparecchi mobili, tuttavia Samsung con il processo FinFET a 14 nm potrebbe ancora una volta rivoluzionare il mercato dei telefoni.
L’attuale limite di risoluzione delle fotocamere su smartphone corrisponde ai 108 MP presenti sullo Xiaomi Mi Note 10 ma, sappiamo, le qualità del sensore non è così pregevole come si attendeva.
Alla fine dei conti, il progetto su cui sta lavorando Samsung non sorprende, se teniamo conto che lo Snapdragon 865 di Qualcomm è in grado di resistere a sensori fino a 200 MP. A questo punto, è lecito chiedersi se il sensore da 144 MP farà la sua comparsa nel futuro Galaxy Note 11: sarà solo il tempo a svelarlo.