Il Samsung Galaxy Note 7 è nato sotto una cattiva stella: anche quando le cose vanno bene, fa pagare dazio alla società sudcoreana. Un esempio lo abbiamo in Cina, dove la vendita dei flagship col pennino è scesa del 38% rispetto a quanto ci si aspettava inizialmente. Sono state vendute solo 8 milioni di unità a fronte di una proiezione che inizialmente contava di toccare quota 13 milioni.
Samsung Galaxy Note 7
La colpa, stranamente, è da addebitare alla mancata attivazione, da parte di Samsung, del programma di sostituzione dei Galaxy Note 7 in terra cinese. Il problema, però (se di problema i tratta!) è che i Galaxy Note 7 venduti in Cina fanno parte di un fortunato lotto equipaggiato dalla batteria costruita da Amperex technology, batteria ritenuta sicura che è andata a sostituire, nel mondo, le batterie "esplosive".
Ma alla maggior parte dei cinesi, colpiti nell’immaginario dalle peripezie del Note 7 nel mondo, riesce difficile capire il perché nessuno dei propri flagship è stato richiamato: come mai Samsung non ha attivato in Cina il programma di sostituzione o di rimborso, cosa che ha fatto, al contrario, dappertutto?
I termini con cui è apostrofata maggiormente Samsung nell'importante paese asiatico sono, a seguito di questa vicenda, "arrogante" e "discriminatoria".
A pagarne le conseguenze non è solo il Galaxy Note 7: anche i Galaxy S7 e S7 edge stanno perdendo colpi. Piove sul bagnato.