Samsung ha appena annunciato un nuovo nodo di processo a 17 nm progettato per chi le aziende che sono ancora bloccate e ferme ai chipset a 28 nanometri.
Samsung: come sono fatti i chip a 17 nanometri?
Ora siamo più vicini che mai all’ottenimento di chip a 3 nanometri negli smartphone, ma è facile dimenticare che la stragrande maggioranza dell’industria elettronica si affida ancora a processi legacy a causa dei loro bassi costi. Per questo motivo, molti dispositivi elettronici continuano a utilizzare il processo planare a 28 nm, un processo di fabbricazione che è stato visto per l’ultima volta all’inizio dell’ultimo decennio. Ed è proprio a questo settore che l’OEM sudcoreano punta con il suo nuovo nodo di processo a 17 nm.
Ieri si è tenuto il Samsung Foundry Forum 2021, dove è stato annunciato che Samsung lancerà il processo GAA a 3 nm nella prima metà del 2022 insieme alla chip GAA a 2 nm nel 2025. Insieme a ciò, la società ha anche annunciato il lancio di un nuovo chipset realizzato con un nodo architettonico a 17LPV: si chiama Low Power Value.
È fondamentalmente una versione avanzata del processo a 28 nm, con la differenza che combina però, il processo BEOL (Back-End-Of-Line) a 28 nm e FEOL (Back-End-Of-Line) a 14 nm. Questo può portare a una significativa riduzione dei costi per i clienti, migliorando allo stesso tempo l’efficienza energetica a passi da gigante.
Nello specifico, rispetto al tradizionale nodo a 28 nm, il nuovo chip a 17 nm ha un’area ridotta del 43%, prestazioni migliorate del 39% e un’efficienza energetica migliore del 49%.
Il tempo di produzione di massa di questo SoC non è stato ancora annunciato, ma Samsung afferma che la prima applicazione per 17LPV sarà nei processori di segnale di imaging delle fotocamera, facenti parte del portafoglio di sensori CMOS proprietari.
Inoltre, si scopre che anche integrando il processo 17LPV nei suoi prodotti ad alta tensione per display che richiedono il supporto ad alta tensione back-end.