Samsung nega Pay a chi "roota" i Galaxy S6

Una misura resa necessaria per garantire l'integrità e la sicurezza del sistema di pagamento.

In occasione del lancio dei due nuovi dispositivi di punta, i Galaxy S6, l’azienda sudcoreana ha svelato al pubblico Samsung Pay: il nuovo sistema di pagamento sviluppato in collaborazione con LoopPay, acquisita recentemente dalla stessa Samsung. Da quanto emerge, il nuovo sistema di pagamento smette di funzionare una volta ottenuto l’accesso root su Samsung Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge, attualmente gli unici due smartphone a supportare questa tecnologia: i privilegi di root violano l’integrità del dispositivo, rendendo vulnerabile questo tipo di tecnologia.

Samsung Pay
Samsung Pay

La scelta che si pone davanti agli utenti dunque è la seguente: o sbloccare fino in fondo le funzioni di Android 5.0 installato sul proprio terminale, ottenendo i privilegi necessari a svolgere qualsiasi operazione sul proprio Galaxy S6 (tipicamente eliminare parti dell'interfaccia Touchwiz ritenute indesiderate), o continuare a utilizzare Samsung Pay. Una misura di sicurezza del tutto sensata quella adottata da Samsung: l'operazione di rooting implica l'accesso e la modifica di componenti essenziali del sistema, e non potendo garantire l'integrità e la genuinità del software installato (che potrebbe anche essere modificato, anche a scopo fraudolento, dal proprietario del terminale) l'azienda coreana preferisce impedire lo sfruttamento dello smartphone ai fini del pagamento virtuale. In fin dei conti oltre ai chip e alle carte di credito, in ballo ci sono soldi veri.

Il nuovo sistema di pagamento messo a punto da Samsung sfrutta il sensore biometrico per garantire un elevato livello di sicurezza. Rispetto ad Apple Pay, Samsung Pay consente di effettuare pagamenti utilizzando la quasi totalità dei POS attualmente in circolazione: oltre al supporto NFC, Samsung Pay è anche compatibile con la tecnologia MST (Magnetic Secure Transmission) acquisita da LoopPay. Quest’ultima consente di effettuare pagamenti su qualsiasi POS dotato di banda magnetica, attualmente molto diffusi negli Stati Uniti e in Europa. Proprio come avviene quando si "striscia" una carta, infatti, la tecnologia MST è in grado di generare un campo magnetico semplicemente avvicinando il device al POS.

L’utilizzo dell’MST e dell’NFC consente di utilizzare Samsung Pay sia sui classici POS dotati di pista magnetica, sia dei nuovi dispositivi contact less, riuscendo a coprire circa il 90 per cento dei punti di pagamento elettronico già in circolazione. Samsung Pay farà il suo debutto negli Stati Uniti e Corea nel corso del 2015, successivamente verrà esteso anche ad altre nazioni.

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