Nome in codice Mongoose. È il nuovo super processore basato su architettura proprietaria Samsung che il colosso coreano sta testando in vista della sua implementazione su futuri terminali di fascia alta. I primi risultati sono assolutamente più che promettenti: pare che nei benchmark, condotti finora su piattaforma Geekbench, Moongoose abbia restituito delle performance che hanno letteralmente umiliato la CPU ritenuta più performante tra quelle attualmente presenti nella scuderia del costruttore asiatico, ossia Exynos 7420.
Samsung Mongoose batte Exynos 7420 ai punti
Il processore in dotazione a dispositivi del calibro di Galaxy S6, S6 Edge Plus e Note 5 non ha retto il confronto. Rispetto all’architettura octa-core di Exynos 7420 (che lo ricordiamo è composta da 4 unità Cortex A53 a 1,5GHz + 4 unità A57 a 2,1GHz) Mongoose è un quad-core basato su 4 moduli Cortex-A72 a 2,4GHz. È capace di lavorare in tre differenti modalità operative: regular, power-saving e super power-saving. In pratica, a seconda del carico di lavoro e delle esigenze legate al contenimento dei consumi della batteria, è in grado di abbassare la frequenza di clock e ottimizzare così le sue prestazioni.
Anche in suddette modalità, ad eccezione della super power-saving, la nuova cpu Samsung si è rivelata più performante del suo diretto antagonista. Più nel dettaglio, in modalità regular con frequenza di lavoro a 2,4GHz Mongoose offre prestazioni superiori di oltre il 40 per cento rispetto a Exynos 7420: 2.136 punti contro 1.486 (single core) e 7.497 punti contro 4.970 (multi core). In modalità di risparmio energetico, invece, le performance delle due cpu, sia pur con un leggero vantaggio sempre a favore di Mongoose, sono risultate sovrapponibili: 1.698 punti (single core) e 5.263 (multicore).
Insomma anche nel comparto "processori" si preannuncia un autunno piuttosto caldo, che vedrà Mongoose in competizione diretta con i chip A9 di Apple, Kirin 950 di HiSilicon e Snapdragon 820 di Qualcomm.