In risposta alle accuse mosse lo scorso settembre dalla Ong China Labor Watch in merito allo sfruttamento dei lavoratori in alcuni dei suoi stabilimenti cinesi, Samsung Electronics ha dichiarato che verranno presi al più presto provvedimenti.
”Siamo pienamente impegnati nell’individuazione e nell’adozione di misure volte a correggere le violazioni riscontrate. Tra le azioni che verranno intraprese ci saranno nuove politiche per le assunzioni, orari di lavoro e straordinari che salvaguarderanno la salute e il benessere dei dipendenti”, ha affermato la società coreana in un comunicato che ha voluto precisare che nel corso delle ispezioni nelle fabbriche cinesi non sono stati rilevati casi di sfruttamento del lavoro minorile.
Samsung ha tuttavia richiesto a tutti i suoi fornitori cinesi di adottare adeguate politiche lavorative avvisando che cesserà qualsiasi contratto con aziende che sfruttano il lavoro minorile.