Samsung ha depositato un nuovo brevetto relativo al lettore d’impronte digitali posizionato sotto il display. Lo scopo è quello di rendere il sistema più sicuro, riconoscendo i tentativi di sblocco fraudolento dei device.
Doppia verifica
Il brevetto depositato al WIPO (World Intellectual Property Organization) essenzialmente prevede di eseguire più scansioni nel caso l’impronta digitale non risulti identica a quella registrata.
Il sistema regolerà la luminosità dello schermo per riuscire ad identificare l’impronta digitale che cerca di sbloccare lo smartphone, ma sembra non combaciare con quella presente nel sistema.
In questo modo verranno eseguite due scansioni successivamente comparate fra loro. Se la tecnologia non rileverà che le due misurazioni risultano completamente identiche, il tentativo di sblocco verrà rigettato.
Il lettore d’impronte digitali posizionato sotto il display è un sistema destinato ad essere implementato su un numero crescente di smartphone, per una serie di motivi fra cui la possibilità di lasciare più spazio allo schermo. Il sistema però non è ancora sicuro come un lettore tradizionale. Per questo motivo è necessario implementare nuove forme di controllo, che possano garantire lo stesso grado di sicurezza degli altri metodi.
Non è certamente una certezza, ma – se il brevetto venisse aprovato – potrebbe essere presente a bordo di Samsung Galaxy S10, che sarà ufficiale all’inizio del prossimo anno [notizia confermata].
Il lettore d’impronte digitali migliore del riconoscimento facciale
Ad oggi, il metodo di sblocco dello smartphone più utilizzato è certamente il lettore d’impronte digitali, insieme a PIN e sistemi di segni.
Inoltre, l’utilizzo dell’impronta è anche un metodo ben più sicuro dello scanner degli iridi (che non é stato particolarmente apprezzato dagli utenti) ed il riconoscimento facciale. Quest’ultimo ha grandi variabilità in tema di sicurezza, dipendenti soprattutto dal genere di tecnologia utilizzata.
Ad esempio, molto smartphone entry level hanno a bordo esclusivamente il riconoscimento facciale basato sulla fotocamera frontale per sbloccare lo smartphone. Un sistema di questo genere può facilmente essere compromesso ed aggirato con una fotografia e condizioni di luce ottimale. La stessa tecnologia, con sensori fotografici migliori, è presente anche in medio di gamma e top di gamma.
Gli unici device in grado di offrire uno sblocco facciale di livello superiore sono quelli che hanno a bordo un sensore 3D dedicato. Ad oggi, gli unici con questa tecnologia sono gli iPhone di ultima generazione e Xiaomi Mi 8 Explorer Edition. Anche in questo caso è bene ricordare che il rischio, seppur minimo, di riuscire ad aggirare lo sblocco è più altro rispetto all’utilizzo dell’impronta digitale.