La storica rivalità tra Samsung ed Apple torna al centro della scena per via della nuova campagna pubblicitaria che la multinazionale sudcoreana ha intitolato “Simon Says“. Il tentativo è chiaro: prendere di mira i fan di Apple, dipingendoli come privi di spirito critico e poco interessati alle reali novità in campo tecnologico.
Questo approccio non è nuovo per Samsung, che già nel 2018 aveva lanciato la fortunata campagna “Ingenius“, con lo scopo di evidenziare i limiti degli iPhone di Apple rispetto ai Samsung Galaxy di allora. Le cose però cambiano e la strategia di Samsung, al giorno d’oggi, non sembra più così efficace.
Samsung sbeffeggia Apple, ma non fa autocritica
Lo spot di 30 secondi realizzato da Samsung mostra una scena piuttosto familiare: persone in fila per acquistare l’ultimo iPhone. Un cliente apre la scatola e chiede perplesso “Cosa c’è di nuovo?”, e la risposta di un altro consumatore sentenzia con un tombale “A chi importa?”, sottolineando l’idea che i fan di Apple accettino di buon grado “la solita minestra”.
La scena successiva ribalta il confronto, mostrando gli utenti Samsung alle prese con funzionalità avanzate quali la traduzione istantanea tramite il display esterno del Galaxy Z Flip 6, l’uso della S Pen del Galaxy S24 Ultra e la modifica delle foto con l’intelligenza artificiale. Il video termina con un claim perentorio: “Nessuno dovrebbe attendere l’innovazione”.
Sebbene Samsung provi ad imporsi come simbolo dell’innovazione tecnologica, molte delle funzionalità mostrate nello spot non sono affatto nuove o rivoluzionarie. Strumenti come l’AI per modificare le foto, ad esempio, sono ormai comuni anche su altri dispositivi Android. Inoltre, l’estetica dei Galaxy Buds 3 Pro, con una striscia RGB ma un design simile agli AirPods, indebolisce ulteriormente il senso del messaggio.
Samsung ha sì diversi punti di forza rispetto ad Apple, ma questa campagna non li valorizza affatto. Attaccare il colosso di Cupertino sul fronte dell’innovazione, nonostante lo stesso produttore sudcoreano abbia offerto ben pochi cambiamenti significativi negli ultimissimi anni, è del tutto insensato: a titolo di esempio, vi ricordiamo che il primo Galaxy Fold è arrivato nel 2019. Pertanto, Samsung farebbe bene a rielaborare del tutto la sua strategia comunicativa perché il senso di déjà vu è ormai inopportuno o, come direbbero le nuove generazioni, piuttosto cringe.