Secondo quanto si apprende in rete, sembra che il VP e CEO di Samsung Jon-Hee Han si sia appena scusato pubblicamente con tutti gli utenti in merito allo scandalo che ha coinvoto le ultime ammiraglie del brand.
Per chi non lo sapesse, l’azienda ha inserito un algoritmo chiamato GOS (Game Optimization Service) che limita artificialmente le prestazioni dei top di gamma per evitare e prevenire il surriscaldamento. Tuttavia, si è scoperto che questo opera in più di 10.000 software (tra cui giochi, app di sistema e non solo) ma non sui portali di benchmarking. Questo ha creato grande scalpore e ha portato Geekbench a togliere dai suoi database tutti gli ultimi device dell’OEM sudcoreano.
Samsung ha ammesso le sue colpe in merito alla vicenda del GOS
L’ammissione di colpe è stata fatta durante l’annuale assemblea che la compagnia tiene con i suoi azionisti; il numero uno di Samsung ha dichiarato di non essere stato contento di come gli utenti si siano riversati contro e ha promesso che presterà più attenzione al feedback dei suoi consumatori “per per evitare che problemi simili si ripetano”.
Lo scandalo del GOS risale a poche settimane fa, poco dopo l’uscita dei nuovi Galaxy S22. Qualcuno è riuscito a scoperto che questo bizzarro servizio era sempre in esecuzione in background nel sistema dei terminali e si è scoperto che era in funzione anche sui vecchi tablet di punta della compagnia. Con questo attivo infatti, gli smartphone godono di più autonomia ma di contro, hanno le prestazioni fortemente limitate.
A peggiorare il tutto è stata un’ulteriore scoperta fatta pochi giorni fa; l’azienda infatti, non permetteva alcuna opzione per disabilitare il GOS in questione e, ironia della sorte (ma non troppo), il servizio di ottimizzazione non sembra operare con le app di benchmarking.
Il senso di tutto questo? Semplice: ottenendo punteggi incredibili sulle app come Geekbench, Samsung aumentava così la sua reputazione rispetto ai brand competitor. Peccato solo che le prestazioni eccezionali registrate nei test non abbiano corrisposto poi ad un utilizzo nella vita vera.
Ecco perché alcune società come Geekbench hanno deciso di bandire, almeno per il momento, tutti i terminali dell’OEM sudcoreano, smartphone e tablet che siano.
Ad oggi si legge, oltre alle scuse, che la compagnia ha in programma un update del software nel quale consentirà di disabilitare manualmente questo servizio. Voi cosa ne pensate?