Samsung Galaxy S25 Ultra sta suscitando notevole interesse, anche per le eccezionali prestazioni della batteria.
Nonostante Samsung abbia implementato un modulo con capacità di 5.000 mAh, come nel caso del Galaxy S24 Ultra, i test preliminari indicano un significativo miglioramento in termini di autonomia.
Samsung Galaxy S25 Ultra è un mostro di durata
In base alle prove effettuate dai colleghi di SamMobile, durante un utilizzo quotidiano intenso, Samsung Galaxy S25 Ultra ha raggiunto 8 ore e 18 minuti con schermo acceso (incluse quasi 3 ore di streaming su YouTube) e 19 ore e 15 minuti di schermo spento. Dopo un giorno e 3 ore dall’ultima carica completa, il telefono disponeva ancora del 26% di batteria residua, con una stima di ulteriori 8 ore e 20 minuti di utilizzo.
I risultati sono alquanto sorprendenti, considerando come la capacità della batteria e la velocità di ricarica del Samsung Galaxy S25 Ultra siano rimaste sostanzialmente invariate rispetto ai modelli precedenti. Ad esempio, lo smartphone supporta una ricarica rapida fino al 45W, caratteristica introdotta già con l’S20 Ultra.
Un aspetto innovativo di Samsung Galaxy S25 Ultra è la possibilità di monitorare dettagliatamente alcuni parametri: gli utenti possono visualizzare informazioni riguardanti lo stato di salute della batteria, il conteggio dei cicli di ricarica, la data di produzione della batteria e la data del primo utilizzo. D’altro canto, simili funzionalità potrebbero non essere disponibili in tutte le regioni, poiché alcuni dispositivi necessiterebbero di aggiornamenti firmware specifici.
Nonostante diversi produttori concorrenti stiano da tempo introducendo smartphone con batterie superiori ai 5.000 mAh e velocità di ricarica più elevate, Samsung sembra puntare su una maggiore ottimizzazione del software, sull’efficienza energetica e sull’integrazione di funzionalità AI per migliorare l’autonomia dei suoi dispositivi. Ad esempio, prendendo in considerazione proprio il Samsung Galaxy S25 Ultra, si stima che questo modello possa beneficiare di un incremento dell’autonomia compreso tra il 5% e il 10% grazie al nuovo sistema di risparmio energetico basato sull’intelligenza artificiale.