Il prossimo top di gamma Samsung Galaxy S10 avrà a bordo ben tre sensori dedicati al comparto fotografico principale. Ormai, sembra che la nuova tendenza sia quella della tripletta. LG e Huawei hanno equipaggiato i rispettivi futuri flagship allo stesso modo. Un recente leak regala preziosi dettagli tecnici sulle tre camere di Galaxy S10.
Il grandangolo è la vera novità
Immaginare a cosa servirà ognuno dei tre sensori fotografici di Galaxy S10 non è difficile. Più interessante è capire quali sono le differenze tecniche rispetto alla generazione di top di gamma attuale.
Ebbene, dati alla mano, due dei tre sensori sono perlopiù identici a quelli di Galaxy S9+. Quello standard è completamente uguale: 12MP con apertura variabile (f/1.5 ed f/2.4) con pixel della dimensione di 1.4µm. Il secondo invece, dedicato allo zoom ottico, differisce solamente per la quantità di megapixel, che passano da 12MP a 13MP. Il resto delle specifiche è invariato: apertura focale f/2.4 e dimensione dei pixel di 1.4µm.
La vera novità è il terzo sensore, quello grandangolare. Le specifiche mostrano una risoluzione massima di 16MP con apertura focale f/2.4 e pixel delle dimensioni di 1µm. Il grandangolo dovrebbe arrivare a 123 gradi.
Il primo sensore grandangolare su Smartphone samsung, insieme al primo set up fotografico costituito da 3 camere posteriori, è stato ufficializzato sul recente Galaxy A7 (2018). Certamente però non si tratta di un top di gamma, dunque ci aspettiamo di vedere migliori performance su Galaxy S10.
Il sensore standard, e quello dedicato allo zoom ottico, sono dotati di stabilizzazione ottica ed autofocus. Quello grandangolare invece gode solo dell’autofocus.
Servono realmente tre fotocamere su uno smartphone?
Certamente, leggere sulla scheda tecnica che uno smartphone ha più di una fotocamera sul posteriore ed una sul frontale giova particolarmente alle strategie di marketing. Ma, nell’uso quotidiano, serve davvero avere a disposizione tre o più fotocamere sullo smartphone?
Beh, è difficile rispondere alla domanda in modo univoco. Bisognerebbe valutare la tipologia di sensore alloggiato su ogni device. Ad esempio, nel caso di Galaxy S10, è innegabile l’utilità di avere a disposizione la funzionalità di zoom ottico e quella dedicata agli scatti grandangolari.
Diverso è il caso in cui un sensore extra, rispetto a quello principale, serva “solamente” per migliorare la profondità di campo al momento di realizzare effetti bokeh. In questo caso, non è certo che la presenza di più di un sensore in più sia fondamentale. Almeno è quello che cerca di dimostrare Google, continuando a mantenere una sola fotocamera sui suoi smartphone con ottimi risultati in termini di prestazioni.