Samsung Galaxy Ring: non occorrerà più scegliere la taglia giusta

Un nuovo brevetto mostra quali soluzioni tecniche potrebbero essere adottate per realizzare un Samsung Galaxy Ring universale.
Samsung Galaxy Ring: non occorrerà più scegliere la taglia giusta

Gli anelli smart, come il Samsung Galaxy Ring, potrebbero sembrare di facile realizzazione agli occhi dei meno esperti ma, dal punto di vista tecnico, implicano un lavoro di ingegnerizzazione certosino rispetto ad altri dispositivi indossabili come gli smartwatch.

Una delle principali difficoltà è legata alla misura dell’anello, considerando le diverse grandezze delle dita di ogni utente. Samsung ha dovuto sviluppare il Galaxy Ring in nove misure differenti, ciascuna con una batteria adatta per tali dimensioni.

Prima dell’acquisto, è dunque necessario che i consumatori individuino la taglia giusta ordinando un kit di misurazione (il cui costo viene successivamente detratto dalla spesa vera e propria per ordinare il Samsung Galaxy Ring). Gli smartwatch, al contrario, superano questo impedimento grazie ai cinturini regolabili.

In arrivo un Samsung Galaxy Ring autoregolabile?

Samsung sta esplorando nuove soluzioni per eliminare questa procedura intermedia. Un brevetto recentemente pubblicato svela un potenziale Samsung Galaxy Ring autoregolabile, dotato di una fascia interna flessibile che può adattarsi a diverse dimensioni delle dita. Mentre l’esterno dell’anello manterrebbe un diametro fisso, l’interno si adatterebbe per garantire una vestibilità più confortevole e personalizzata. Oltretutto, quest’alternativa andrebbe a ridurre alcuni problemi legati al cambiamento di peso degli utenti, i quali potrebbero continuare ad utilizzare l’anello anche nel caso in cui le dimensioni delle loro dita variassero nel tempo.

Tuttavia, Samsung è ben consapevole di determinate limitazioni. La fascia interna flessibile di questo ipotetico Galaxy Ring potrebbe non bastare per includere tutte le misure attualmente disponibili, dato che l’anello smart continuerebbe a mantenere una struttura esterna fissa, la quale rischierebbe di essere troppo piccola in alcuni casi, o troppo grande in altre circostanze. Poi, l’inclusione di una parte mobile potrebbe compromettere la resistenza all’acqua del dispositivo, una caratteristica fondamentale per molti wearable.

Infine, bisogna considerare il fattore costo: un meccanismo autoregolabile farebbe ulteriormente crescere il prezzo, già fin troppo elevato per questo tipo di prodotto. Nonostante le sfide da affrontare, il brevetto rappresenta un’idea interessante ma non è detto che quanto visto si traduca in un prodotto reale. Tuttavia, non è da escludere che il prossimo Samsung Galaxy Ring riesca a stupire il pubblico grazie ad una soluzione tecnica non ancora presa in considerazione.

Fonte: Galaxyclub

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