Alla fine arriverà, arriverà alla fine. Galaxy Fold in Italia dal 16 dicembre, appena prima che si concluda questo 2019 aperto con grandi promesse per quanto concerne la prossima rivoluzione del mercato smartphone, legata al debutto di una nuova tipologia di dispositivi.
Dalla presentazione di febbraio è trascorso parecchio tempo. La prima versione del prodotto è stata annunciata e poi messa in standby per via delle ben note problematiche legate al design. A Samsung, così come accaduto in passato per questioni differenti, va attribuito il merito di saper riconoscere un errore quando commesso, assumendosene la responsabilità e mettendoci la faccia anziché nascondendosi dietro un dito.
Galaxy Fold: il pieghevole, spiegato
Le ambizioni del gruppo sono state ribadite in occasione dell’incontro di questa mattina con la stampa: Fold non è che la punta dell’iceberg, la prima manifestazione concreta di un percorso d’innovazione che il gruppo ha imboccato investendo risorse e competenze. Sebbene dall’azienda non sia ancora giunta conferma ufficiale (ma parecchi indizi) è lecito attendersi per il 2020 l’esordio di ulteriori pieghevoli. Non solo Galaxy Fold 2, che qualcuno vorrebbe in mostra al MWC di Barcellona, ma altri form factor e con tutta probabilità altre linee, forse a partire già dalle prossime settimane con il modello W20.
In che modo definire questo nuovo segmento del mercato mobile? Quello degli smartphone pieghevoli? Dei foldable? Una nuova interpretazione dei 2-in-1? Così come il capostipite della famiglia Galaxy Note ha portato a coniare il termine phablet, con tutta probabilità troveremo presto anche il modo per battezzare questi prodotti, così da distinguerli dai telefoni più tradizionali.
Cosa cambia dunque nel Galaxy Fold 1 2.0, se così lo possiamo chiamare? Abbiamo avuto modo di toccarlo con mano questa mattina e a un primo sguardo non sembrano esserci differenze sostanziali rispetto all’iterazione precedente. Le modifiche apportate sono forse poco visibili, ma importanti. Samsung ha esteso l’ampiezza del primo layer che copre il display portandolo oltre i bordi, in modo che a nessuno possa venire in mente di pensarlo una pellicola protettiva provando a rimuoverlo. Cambiamenti anche per la cerniera, quel complesso sistema di leve e ingranaggi che gestisce il movimento distribuendo in modo corretto le sollecitazioni quando si apre o si chiude il dispositivo.
Com’è, dunque, Galaxy Fold? Impossibile giudicare senza un test approfondito. L’impressione restituita dal primo contatto è quella di un dispositivo nuovo, solido, con il quale c’è però bisogno di prendere confidenza, ma che al tempo stesso racchiude in sé enormi potenzialità da sfruttare. In che modo? Anzitutto lato software: senza un’adeguata ottimizzazione delle app si rischia di non ottenere il massimo dalle proporzioni quadrate dello schermo da 7,3 pollici. Il passaggio seamless dal più piccolo display esterno a quello più grande interno apre a nuove modalità di utilizzo e costituisce forse la prima vera dimostrazione di come i foldable potranno offrire un’esperienza mobile inedita.
Il primo di una lunga serie
Ipotizziamo che in un futuro non troppo lontano Samsung arriverà a lanciare un device di questo tipo con pennino integrato. Qualcosa di diverso dal Galaxy Note, in grado di racchiudere l’utilità di un tablet nelle dimensioni di uno smartphone. Immaginiamo anche un assottigliamento dei bordi che circondano il pannello esterno, oggi importanti e che si fanno notare soprattutto pensando a quanto il settore sia ormai legato a doppio filo al concetto di borderless.
Di certo Galaxy Fold non è un dispositivo per tutti, anche in considerazione del suo prezzo: viene proposto in Italia al day one a 2.050 euro in un bundle che comprende gli auricolari Galaxy Buds, una cover di protezione e l’assicurazione Care+ che per un anno consente di accedere alla sostituzione di una qualsiasi componente senza ulteriori spese. C’è poi un numero verde attivo 24/7 per l’assistenza. Non siamo riusciti a strappare una cifra esatta, ma possiamo immaginare che al debutto non ne saranno disponibili più di alcune migliaia per il nostro paese.
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Si è di fronte a un’innovazione, questo non si discute. Ci vorrà però del tempo e un impegno congiunto (come già detto coinvolgendo in primis protagonisti del mondo software) perché i foldable possano guadagnarsi la medaglia di Next Big Thing. Lo sa bene Samsung che in concomitanza con il lancio organizzerà una sorta di tour in tutto il territorio per spiegare agli utenti in cosa consiste la sua rivoluzione foldable.