In occasione del rilascio dei nuovi Samsung Galaxy Flip5 e Fold5 abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano i nuovi smartphone, un modo per iniziare a prendere confidenza con la nuova generazione e iniziare a percepirne l’anima. Ogni smartphone che viene annunciato, infatti, inevitabilmente va confrontato tanto con la generazione precedente, quanto con la diretta concorrenza, quanto ancora con le prospettive che mette sul piatto tra le maglie delle novità sviluppate.
Di fronte ai nuovi smartphone annunciati da Samsung (disponibili da oggi per il preorder), la sensazione netta è quella di una rivoluzione compiuta sul Flip5 e quella di una evoluzione necessaria per il Fold5.
Galaxy Flip5: una rivoluzione compiuta
La rivoluzione è iniziata ben prima, anzitutto con l’edizione 2024 del pieghevole, quando il display esterno ha iniziato a farsi notare ed a lasciare intuire quale sarebbe stata la direzione intrapresa. Ma è l’edizione 2023 quella che completa il percorso: nel momento in cui il piccolo display posteriore va ad occupare interamente la facciata, ecco che ne mutano impatto, utilità e fruibilità. Non è più soltanto un “plus" nato tra le pieghe di un pieghevole, ma un secondo standard nell’utilizzo quotidiano del device, che rischia pertanto di rimanere molto più chiuso di quanto non ci si immagini.
Il display diventa teatro ideale per i widget, che fin dalle prime prove abbiamo fatto scorrere agilmente con rapidi scroll sotto i polpastrelli. Dal meteo alle notifiche WhatsApp, passando per calendario, fotografie e quant’altro. Il display esterno diventa una scorciatoia non soltanto utile, ma fruibile: non soltanto uno spioncino attraverso cui guardare cosa sta succedendo all’interno dello smartphone chiuso, ma una scusa bella e buona per non aprirlo. Non si pensi che sia un cambiamento minimo, perché è questo un fattore “game changing": significa poter impugnare facilmente un device compatto sul quale possono comparire le mappe mentre si sta camminando, ad esempio, sfruttando un display che è sufficientemente ampio per vedere, capire, leggere e digitare. Uno schermo, inoltre, estremamente reattivo e luminoso, segnando anche in questo la differenza rispetto al predecessore.
In alcuni casi lo sfondo scuro aiuta a celare alla vista la presenza della fotocamera, in altri casi un arrotondamento sull’interfaccia aggira con un notch i due sensori ottici principali dello smartphone: non è questo un fattore che si possa evitare, a meno di non ridurre ulteriormente la cornice esterna per massimizzare lo spazio dei pixel per lasciare lo spazio necessario alle fotocamere.
Il Flip5 è un device di cui innamorarsi poiché mette sul tavolo una rivoluzione compiuta: è il punto di arrivo dei piccoli pieghevoli. Di qui in poi sarà inevitabile evoluzione, ma all’interno di uno schema già definito: la cerniera ha fatto un nuovo passo avanti, il display interno è ora pienamente affidabile, il display esterno aggiunge valore. La fotocamera potrebbe migliorare per assurgere ai livelli della serie S, ma in realtà questo passo è reso difficile dai compromessi necessari in termini di spazio ed autonomia. La Serie S, insomma, ha ancora motivo d’essere poiché il display pieghevole sta guardando altrove per esprimere il proprio valore.
Galaxy Fold5: passo a passo
La rivoluzione che si vede chiara nel Flip5 non si ravvede invece nel Fold5. Questa considerazione non rappresenta un minus, anzi. Il Fold5 è semplicemente il non-plus-ultra degli smartphone oggi disponibili: una distesa di pixel che si possono tenere in pugno, un corpo ulteriormente alleggerito, una fotocamera di alto livello, un display esterno che di fatto è un terzo smartphone al prezzo di due.
Al cospetto di un device il cui costo è tuttavia al di sopra della media dei top di gamma, la domanda è lecita: a chi può servire tutto questo ben di Dio? Allo stesso prezzo si possono acquistare insieme un ottimo smartphone ed un valido tablet. Oppure si può avere un laptop. La spesa è dunque giustificata? Non per tutti, e sicuramente nemmeno per molti, ma sicuramente per qualcuno si: quando si ha necessità di portare quanta più produttività nel minor numero possibile di device, ecco che la ragion d’essere del Fold5 inizia a farsi spazio. Un approccio quasi bulimico, quello del Fold5: tutto quel che si può riversare in uno smartphone è concentrato qui, con eleganza e praticità, ma pur sempre nel contenitore scomodo di un prezzo che è tanto alto quanto ragionevole in virtù della tecnologia presente in un solo device.
Il tavolo, per una volta, è ribaltato: non chiederti se il Fold5 è fatto per te, chiediti semmai se tu sei fatto/a per il Fold5. Hai davvero bisogno di un over-gamma (“top di gamma" è riduttivo), oppure semplicemente a questa latitudine è meglio lasciarci arrivare soltanto quanti hanno sufficiente necessità produttiva, capienza di budget e sete di pixel?
Da oggi in preorder
L’impressione è che si tratti in entrambi i casi di device robusti e oltremodo compatti, sviluppati con materiali e design che della resistenza un proprio motivo d’essere. Come se la fragilità dei primi pieghevoli e le qualità dei nuovi debbano trovare materializzazione in una postura muscolare, Flip5 e Fold5 si dimostrano rassicuranti per proteggere quel display interno su cui andranno a proiettare gran parte del proprio potenziale.
Per il Flip5 l’occasione è importante: ha le carte in regola per andare oltre il perimetro dei pieghevoli, facendosi notare anche tra quanti fin qui avevano dubitato di questo nuovo form factor. Il Flip5 è destinato a farsi notare da chiunque ne adocchia il design e lo sfiora in un qualche negozio, perché quel display esterno maggiorato strizza l’occhio a chiunque e crea un modo nuovo di “indossare" uno smartphone e di relazionarvisi. Per il Fold5 c’è invece una bandierina da piantare là dove osano in pochi. Ma dove ad oggi può regnare incontrastato.
Da oggi entrambi i device sono a disposizione per il preorder e faranno capolino sulle spiagge fin dalle prossime settimane. Qual è il tuo?