Secondo quanto riferito, Samsung ha appena dichiarato di voler spostare la produzione di chip a 3 nanometri di nuova generazione al prossimo anno.
Samsung: i chip a 3 nm verranno prodotti solo nel 2022
Al giorno d’oggi, la produzione a 5 nanometri è la tecnologia più avanzata in merito alla costruzione di chipset per device mobili. Ora, le aziende stanno lavorando alla prossima generazione dei suddetti elementi e la prossima grande rivoluzione potrebbe prevedere l’arrivo delle unità a 3 nm, ben più ottimizzate dal punto di vista energetico e prestazionale.
Un paio di anni fa, Samsung aveva presentato i nodi 3GAE (3nm Gate-All-Around Early) e 3GAP (3nm Gate-All-Around Plus), promettendo una sostanziale riduzione del consumo energetico e miglioramenti delle prestazioni complessive.
Ora, il colosso sudcoreano ha annunciato il rinvio della tecnologia di produzione dei chip a 3 nm al 2022. Non solo, l’azienda ha anche posticipato il chip a 2 nm al 2025.
La fonderia di chip dell’OEM sudcoreano utilizza tecnologie all’avanguardia per produrre SoC e include clienti come Qualcomm, IBM e la stessa Samsung. Questa compete con TSMC, che ha annunciato anch’essa, alcuni mesi fa, che avrebbe rinviato il lancio del suo processore mobile a 3 nm.
Al momento del suo annuncio nel 2019, la compagnia aveva affermato che il processo a 3 nm avrebbe potuto offrire un aumento delle prestazioni del 35%, oltre ad una riduzione del 50% del consumo energetico rispetto alla tecnica dei nodi 7LPP.
Il rinvio delle unità di nuova generazione ha senso dato che i produttori di chip sono sottoposti a un’enorme pressione per continuare a produrre CPU, poiché attualmente c’è una carenza globale di chip e l’azienda vuole seguire il processo stabilito con un tasso di rendimento elevato rispetto al processo sperimentale.
Samsung Foundry è quindi, il secondo produttore di chip per smartphone dopo TSMC. È una divisione indipendente della realtà coreana e continua a fornire forniture essenziali, motivo per cui il gigante della tecnologia sudcoreana ha superato la carenza globale di chip senza influire in modo significativo sul business dei suoi terminali.