Sergio Milanesi, amministratore delegato del gruppo Led, società che svolge attività di gestione apparecchi a moneta che consentono vincite in denaro e l’attività di bowling, sale giochi e biliardo, ha firmato un interpello con cui chiarisce ulteriormente la sua posizione dopo l’esposto che ha portato alla chiusura delle sale eSport e LAN di tutta Italia.
Come si legge nell’interpello, il gruppo si pone l’obiettivo di dedicarsi a questa attività e vuole dunque avere chiarimenti riguardo alla loro liceità. Nel dettaglio, Led vuole capire se queste attività possono essere svolte senza la necessità di certificazione delle strumentazioni utilizzate.
Sale eSport e LAN chiuse: l’interpello del gruppo LED
Segue parte del documento presentato dall’AD Sergio Milanesi:
“Dando seguito all’Esposto presentato la scorsa settimana all’ADM , in merito alla liceità dell’attività che viene svolta in diversi locali distribuiti sul territorio, nei quali vengono messi a disposizione dei clienti attrezzature e software per l’intrattenimento, in particolare pc, consolle e simulatori vari, abbiamo deciso di utilizzare L’istituto dell’ ”interpello del contribuente”. L’interpello del contribuente è stato introdotto dall’art. 11 della Legge n. 212/2000, e regolamentato dal D.M. n.209/2001, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 156, nella forma dell’Interpello Ordinario attivabile in relazione a qualsiasi disposizione di legge che si presenti obiettivamente incerta nella sua applicazione, per avere chiarimenti in merito alle attività che se ritenute lecite, anche noi vorremmo introdurre nelle nostre sale giochi. […] La replica che riceveremo al nostro Interpello, chiarirà le norme applicabili e se queste attività sono leciti e si possono svolgere senza necessità di certificazione delle strumentazioni utilizzate“.
Il documento, consultabile integralmente a questo indirizzo, cita PC e console da gioco, oltre a generi come strategia in tempo reale, MOBA, sparatutto, battle royale, giochi di carte digitali e titoli sportivi. Gli organi preposti dovrebbero dare una risposta in merito entro 90 giorni.