Secondo quanto si apprende, sembra che Russia e Ucraina stanno utilizzando delle versioni speciali dei droni di DJI per il combattimento aereo per lo svolgimento di alcuni compiti particolari.
A sua insaputa, il noto OEM cinese di droni è stato coinvolto nella faida Ucraina-Russia di cui tanto si parla in queste settimane. Emerge infatti che sia l’esercito di Mosca che quello di Kiev hanno schierato dei velivoli tech sui cieli del paese invaso.
DJI coinvolta nella guerra? Calma, facciamo chiarezza
L’azienda cinese però prende le distanze: ha sempre affermato che i suoi prodotti non sono stati pensati per scopi militari, ma ora si scopre che sono diventati fondamentali per la guerra in corso. Tra l’altro, sembra che anche il governo americano ne faccia un utilizzo simile.
Dalle ultime notizie che arrivano dal fronte sappiamo che il vice primo ministro ucraino Mykhalio Fedorov ha chiesto allla compagnia DJI di interrompere il supporto per la Russia.
Secondo quanto denunciato dal politico ucraino infatti, si scopre che Mosca sta usando i droni dell’azienda per controllare la posizione dei civili al fine di lanciare dei missili contro questi ultimi (donne e bambini compresi).
D’altro canto, Fedorov ha espresso preoccupazione per AeroScope di DJI, che è un tool utilissimo presente nei droni di DJI che la Russia sta sfruttando per rivelare la posizione dei cittadini anche con diverse miglia di distanza.
Da un lato troviamo società americane e europee che abbandonano la Russia a causa delle sanzioni imposte dai governi dell’Alleanza, dall’altro lato però, le aziende cinesi potrebbero star camminando su un filo di rasoio. La Cina ha infatti detto di voler restarne fuori e di rimanere neutrale alla vicenda, opponendosi però al conflitto armato così come alle sanzioni economiche.
Fra le altre cose, si ipotizza (ma non è stato confermato), che DJI possa aver intrapreso delle azioni volte ad impedire ai militari ucraini di utilizzare i suoi droni. Come andrà a finire?