Domani, venerdì 1 luglio 2022, entrano finalmente in vigore le nuove regole per il roaming. Lo ha ricordato la Commissione Europea con una nota pubblicata sul sito ufficiale, in cui sono state elencate le novità previste e che saranno valide fino al 2032.
I viaggiatori nell’Unione Europea potranno dunque continuare ed effettuare chiamate, inviare messaggi e navigare in internet all’estero rispetto al loro paese d’origine senza costi aggiuntivi. Tra le norme è previsto però un sensibile miglioramento della qualità del servizio, cui scopo principale è offrire una qualità di connessione pari a quella che si troverebbe nel proprio paese.
Roaming: nuove regole dall’1 luglio 2022 fino al 2032, che cosa cambia?
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha ribadito che il regolamento sul roaming ci ha permesso finora di effettuare chiamate, inviare messaggi e utilizzare internet senza costi aggiuntivi quando viaggiamo nell’UE. La proroga di queste norme, valida fino al 2032, punta a mantenere competitivi i prezzi tra operatori dando l’opportunità ai consumatori di beneficiare del roaming gratuito per i prossimi 10 anni.
Cosa possiamo aspettarci dunque dalle nuove norme:
- Internet mobile più veloce quando si viaggia, con accesso facilitato al 4G o al 5G quando disponibile
- Evitare costi occulti inaspettati: gli operatori sono obbligati a tutelare i loro consumatori nel caso i telefoni passassero a reti non terrestri sovrapprezzate, come quelle utilizzate in aereo o in nave
- Maggiori informazioni sui servizi offerti: i consumatori devono essere informati di eventuali sovrapprezzi applicati all’estero su servizi utilizzati nei propri paesi d’origine
- 112 – Numero unico di emergenza durante i viaggi: entro giugno 2023, gli operatori devono inviare messaggi automatici ai loro clienti che viaggiano all’estero per informarli su modalità alternative per contattare i servizi di emergenza
- Riduzione dei prezzi tra operatori e migliori condizioni per i consumatori
Ancora, gli operatori possono tutelarsi con una politica di uso corretto e dunque limitare l’uso della connessione per periodi superiori a quelli previsti o modalità che possono prevedere, ad esempio, l’uso di una VPN per accedere a streaming o altri servizi.