Riparte la raccolta di Vodafone per batterie e cellulari

È ripartita questa settimana, a tre anni di distanza dalla prima edizione, l'iniziativa di Vodafone che fino al 15 ottobre consentirà di cestinare nei punti vendita Vodafone One

È ripartita questa settimana, a tre anni di distanza dalla prima edizione, l’iniziativa di Vodafone che fino al 15 ottobre consentirà di cestinare nei punti vendita Vodafone One un vecchio telefonino, una batteria esaurita o un accessorio, partecipando ad un concorso che offre la possibilità di vincere un cellulare UMTS Sony Ericsson Z1010. La raccolta è rivolta sia ai clienti Vodafone sia a quelli di altri operatori che possono depositare gli apparati e le batterie non più funzionanti nei raccoglitori presenti nelle principali sedi Vodafone, in 750 negozi Vodafone One e 94 negozi appartenenti alla Grande Distribuzione Organizzata e in 130 punti di assistenza.

La prima iniziativa, partita nell’estate del 2001, dopo tre anni ha permesso a Vodafone di raccogliere oltre 7 tonnellate di cellulari, batterie e accessori usati, per garantirne il corretto smaltimento nel rispetto e tutela dell’ambiente. Va inoltre considerata la raccolta derivata da un processo avviato all’interno di Vodafone per il recupero dei cellulari restituiti attraverso altri circuiti (assistenza tecnica, difetti di fabbricazione, cellulari ad uso interno del personale) che nel solo 2003 ha raccolto 21,5 tonnellate di materiali (telefoni, batterie e accessori), in parte recuperati e in parte riciclati.

Il progetto si inserisce coerentemente nell’ambito della nuova Direttiva del Parlamento Europeo sull’incentivo al riutilizzo e riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e su politiche di sensibilizzazione dei consumatori per uno smaltimento corretto. Dal riciclo dei telefoni sono stati ricavate alcune centinaia di kg di metalli (in prevalenza rame, ma anche palladio, oro, argento e platino), materie plastiche e fibre. Dalle batterie sono stati recuperati metalli altamente inquinanti come: litio, ferro, nickel, cobalto, cadmio, oltre a metalli rari, (manganese e alluminio). Il materiale di scarto è stato incenerito per il recupero energetico.

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