Lo scorso anno Jeffrey Bezos, direttore esecutivo
di Amazon.com, fece una previsione: entro dieci anni tutto il commercio elettronico
del sito di Amazon sarebbe avvenuto tramite reti mobili. Per prepararsi a questo
progetto Amazon aprì un vero e proprio dipartimento interno dedicato all’m-commerce,
Amazon Anywhere. Il team comprendeva alcuni dei migliori cervelli presenti sul
mercato ed era composto da una trentina di persone.
A distanza di un anno, dopo le note vicissitudini
economiche che hanno colpito le aziende della new economy, il progetto è stato
ridimensionato di molto. La maggior parte dei membri del team si è trasferita
in altre aziende del settore o è stata ricollocata in diversi dipartimenti interni
ad Amazon. Fonti di Amazon replicano che il team ancora esiste, sebbene a ranghi
ridotti ed il servizio di m-commerce continua
ad essere offerto, anzi da poco è stato esteso anche al Giappone.
Un portavoce di Amazon afferma che la compagnia,
vista la crisi e il mancato decollo del mobile commerce, ha deciso di focalizzare
i propri sforzi nei settori più probanti. Ovviamente si sono sopravvalutate
le potenzialità dell’m-commerce, e non si era tenuto conto del crollo delle
aziende web. Ma i progetti di Amazon erano molto impegnativi. Aveva stretto
rapporti di collaborazione con molti operatori telefonici, quali Sprint PCS,
Verizon, Nextel, etc. per avere la possibilità di far visualizzare direttamente
sul display dei terminali un’icona con il link diretto al proprio sito.
La tecnologia applicata al sito principale di
Amazon era stata dirottata anche su quello mobile, con la possibilità di acquistare
con un semplice click. Inoltre la piattaforma era stata pensata come universale
per il mobile commerce, e quindi per essere data in licenza ad altre compagnie
interessate. I dirigenti di Amazon avevano seriamente pensato di trasformare
Amazon Anywhere in una società autonoma ed avevano iniziato a discutere
con diverse aziende per arrivare ad eventuali alleanze. I colloqui non andarono
a buon fine, allora si disse per il mancato accordo sulla quota di maggioranza
della nuova società.
Era stato sviluppato anche un sistema di riconoscimento
vocale per una galleria di oltre mille titoli di libri. Ma alla fine dell’anno,
pur con tutti gli sforzi economici dell’azienda, i risultati nelle vendite furono
minimi. Il fallimento del progetto di m-commerce di Amazon non ha intaccato
le velleità di molte altre aziende, pronte a lanciarsi nel commercio wireless,
cercando di evitare gli errori commessi da Amazon Anywhere. Gli sforzi maggiori
si concentrano in Europa ed Asia, dove la familiarità con i terminali telefonici
è maggiore che negli USA. Ma le aziende americane sono state scottate dal fallimento
di Amazon e difficilmente investiranno nei prossimi mesi ingenti somme per l’m-commerce.