C’è il modello con il tastierone. Quello con il tastierino. Quello senza tastiera! Grande, piccolo, a conchiglia, 3G, HSDPA, HSUPA, HSqualche cosa. E' lo smartphone, protagonista ieri a Barcellona, oggi e domani nelle vostre tasche. Sono le cifre a dirlo: + 33% nel 2010, e nel 2013 il 43% dei dispositivi mobili in giro per il mondo sarà uno smartphone. E nel 2009? Venduti più di 40 milioni di smartphone. Cifre importanti, come suggeriscono le grandezze.
Cifre che però sottintendono una riflessione nuovo, uno scenario sul quale porre l'attenzione per il futuro. Un futuro immediato. Sì perché, con tutti questi smartphone, come potranno reagire le reti? Secondo Nokia Siemens Network, che oggi ha organizzato una conferenza stampa a Milano alla quale siamo intervenuti, entro il 2015 il traffico annuale di dati in mobilità salirà a 23 Exabytes. Numero al quale non si riesce nemmeno a pensare, numero al quale è difficilissimo dare una dimensione.
23 Exabytes: è come se 6.300.000.000 di persone scaricassero ogni giorno dalla rete un libro digitale. E la rete, potenzialmente, annaspa. O meglio, annasperà, a meno che non si corra ai ripari. Se oggi viene stimato che guardare un video da You Tube sia come mandare contemporaneamente mezzo milione di sms, il problema diventa ancora più urgente, specialmente perché crescono gli store online, con milioni di download al giorno.
Come superare il potenziale problema, prima che ci sia un collasso? Nokia Siemens Networks punta il dito contro il signaling. Cos'è il signaling? In poche parole, il continuo scambio di messaggi tra la rete e uno smartphone, una volta che quest'ultimo si trovi sotto copertura, per segnalare la propria posizione. Ed ecco che lo scambio fa impennare il traffico dati, al quale poi associare un tariffario per l'utente ecc. ecc.
“Proviamo ad immaginare cosa comporta tutto questo per la rete durante l’orario di punta, – ha spiegato Alessandro Di Salvo, head of Networks Sales per il Sud Europa di Nokia Siemens Networks – quando milioni di persone sono in movimento. Proviamo anche a pensare che impatto ha tutto ciò sul consumo della batteria del nostro “smart device”. E’ facile immaginare come la batteria del nostro apparecchio si prosciughi a grande velocità. Non è solo un problema dell’apparecchio, ma anche dell’inefficienza delle reti nel reggere un impatto di tali proporzioni.”
Servono reti più intelligenti, allora… Basterà a salvarci da quello che in Nokia Siemens Networks chiamano lo Smartphone Armageddon?