All’inizio di questa settimana, Redmi ha rilasciato ufficialmente un articolo tramite il suo account ufficiale Weibo, noto sito di microblogging cinese, che spiega le motivazioni dietro la scelta dell’inserimento di un fingerprint fisico sui suoi nuovi flagship appena svelati, K40 e K40 Pro.
Redmi: un fingerprint fisico costruito ad hoc
Come spiegato approfonditamente nell’articolo redatto in cinese, il gigante tecnologico ha dovuto considerare diversi fattori mentre prendeva la decisione di posizionare il sensore di impronte digitali sul frame laterale. Fra questi citiamo sicuramente l’aspetto estetico e il look generale del dispositivo, oltre alla velocità di sblocco.
L’ultima generazione della serie Redmi K30 presentava uno scanner di impronte digitali montato lateralmente, anche se il precedente sensore era incavato in una piccola area all’interno della superficie del telaio del telefono. Ma con la serie K40, l’azienda ha scelto di allocare il fingerprint su un pulsante fisico.
Inoltre, il nuovo chip per la lettura dei dati biometrici sulla serie K40 è anche più spesso grazie al pulsante, il che significa che è stata migliorata la resistenza strutturale ed è stata aumentata anche l’altezza del tasto stesso.
Allo stesso modo, grazie alla sua superficie curva, il team dell’azienda è stato anche in grado di migliorare i materiali e la lavorazione della superficie del pulsante per le impronte digitali. Questo, a sua volta, migliora il suo tasso di ricezione, che è ulteriormente ottimizzato dall’algoritmo di riconoscimento al fine di garantire uno sblocco rapido e preciso.
La serie Redmi K40 è stata lanciata il mese scorso in Cina ed è l’attuale linea di punta dell’azienda. Sono presenti anche specifiche di prim’ordine come il processore Qualcomm Snapdragon 870/888 e un prezzo aggressivo a partire da 1999 Yuan (circa 307 dollari USA). Purtroppo però, sembra che il duo di flagship non approderà sul nostro mercato; al suo posto ci saranno dei device rebrand con il moniker POCO o Mi.