I nuovi Huawei C 4i mi hanno incuriosito subito per un semplice motivo: si può pagare solo 89€ un paio di cuffiette dotate di cancellazione attiva del rumore, modalità “awareness" e grande autonomia energetica? Difficilmente ci avrei creduto, se alle spalle non ci fosse stato un brand come quello del colosso cinese, che in passato ha dimostrato in molte occasioni di saperci fare con gli auricolari senza fili, in ogni fascia di prezzo.
Bene, li ho messi sotto torchio per un po’ di giorni: eccoli nella mia recensione completa.
Huawei FreeBuds 4i: la recensione
Si, li ho potuti testare in rosso! In un periodo è già fin troppo grigio e monotono per tutti, ho voluto dare un tocco di colore al quotidiano, considerando che utilizzo ogni giorno gli auricolari per parlare al telefono e ascoltare musica.
Design
Colore a parte (ci sono anche in bianco e in nero), questo wearable ha un design che mi piace per quattro punti chiave:
- il case di ricarica è compatto e assomiglia a un bell’ovetto, ma ha una parte piatta per appoggiarli su un piano senza rischiare che cadano;
- le cuffiette hanno la stanghetta squadrata: si prendono facilmente dal case quando servono;
- il design in ear tiene gli auricolari ben saldi all’orecchio, zero rischio di perderli.
Cuffiette e custodia sono realizzati in policarbonato super lucido: fino ad ora non li ho brutalmente graffiati quindi non posso lamentarmi.
Come suonano e come si sente al telefono
Sono auricolari super versatili e la riproduzione musicale per me – che non sono un’esperta appassionata di musica, ma ne ascolto ogni giorno – suonano bene e i bassi sono ben definiti, sempre tenendo presente che si tratta di un prodotto dal prezzo contenuto. A bordo di ogni cuffietta, un driver dinamico da 10 millimetri.
Il meglio di sé lo danno però durante le telefonate, secondo me. Io sono proprio uno di quei soggetti allergici allo smartphone vicino all’orecchio al momento di parlare al telefono.
Quindi, se un paio di auricolari non rende la telefono, per me non è “scaffale", è proprio scatolone e garage. In questo caso, non posso lamentare problemi, anzi: i Huawei FreeBuds 4i si sono comportati bene in conversazione, sia con uno che con entrambi gli auricolari indossati. Non ho avuto alcun problema a comunicare con il mio interlocutore anche in presenza del robot aspirapolvere che – con il motore spinto al massimo – toglieva la polvere al mio posto. Cosa permette tutto questo? La cancellazione del rumore in chiamata!
Cancellazione attiva del rumore e “awareness"
C’è l’ANC ed è ben studiato: facendo prove empiriche ne noti subito la presenza. A renderlo ancor più efficace è la presenza del design in ear: i gommini di base offrono un buon isolamento acustico.
La modalità “awareness" invece è pratica per l’uso “opposto" alla cancellazione attiva del rumore: se attiva, ti permetterà di percepire i suoi circostanti anche mentre mentre indossi le cuffiette.
I controlli touch
Ovviamente, i Freebuds 4i sono dotati di controlli touch, che per fortuna sono semplici da usare e ben reattivi:
- con due tocchi apri/chiudi le telefonate oppure riproduci/metti in pausa la musica;
- con un tocco prolungato puoi: attivare/disattivare l’ANC oppure attivare/disattivare la modalità awareness;
Questi sono quelli di default, ma attraverso l’applicazione AI Life puoi personalizzarli, differenziandoli anche per auricolare. L’app è inoltre fondamentale per tenere aggiornati (tramite OTA) gli auricolari: trattandosi di auricolari nuovi, ho dovuto scaricare l’ultima versione dell’applicazione direttamente dal sito Web ufficiale, quella sul Play Store non riconosce le cuffiette. La stessa cosa accade su iPhone, dove bisognerà aspettare un update però.
L’autonomia energetica
Un altro punto di forza di questi auricolari è proprio l’autonomia energetica. Durano tanto, anche con l’ANC attivo. Io ho usato sempre la cancellazione attiva del rumore, l’ho disattivata in poche occasioni.
Non quantificherò le ore di uso, ma posso dirti di averli messi in carica due volte in 10 giorni circa con un’oretta di chiamate e un paio di ore di musica al giorno. La ricarica è super veloce, fra l’altro, ed avviene attraverso ingresso USB C.
Connessione Bluetooth e Autonomia energetica
Li ho testati sia su Android che su iPhone: in entrambi i casi, si abbinano facilmente e – non appena ne tirerai fuori uno o due dalla custodia – la connessione sarà immediata. Ovviamente, la connettività è Bluetooth (5.2) e garantisce – in abbinamento a un dispositivo adeguato – un collegamento stabile per diversi metri.
Huawei Freebuds 4i: giudizio finale
Ho apprezzato i FreBuds 3i, ma mi sono innamorata dei successori: piccoli, compatti, efficienti ed economici. Fanno quello che promettono senza fronzoli, ma non trascurano il design. Per me sono assolutamente promossi!
Ti ricordo che puoi trovarli in vendita su Amazon a 89,99€ in due colori: