Quibi è una nuova piattaforma per lo streaming multimediale disponibile soltanto per smartphone e tablet. Quando è stata lanciata, l’idea dei produttori era quella di non renderla competitiva con Netflix, Amazon Prime Video o Disney Plus.
Il progetto alla base del servizio è quello di vedere brevi video mentre si aspetta che esca il caffè dalla macchina o l’autobus alla fermata dei mezzi pubblici. Lo scopo di Quibi era quindi avere un software che mostrasse clip di breve durata per ottimizzare i tempi morti di attese delle persone durante la giornata. Adesso però, sembra che i piani dei dirigenti dell’app siano cambiati: Quibi deve competere con Netflix e gli altri player.
Quibi: cercasi identità
L’ostacolo più grande che incontrerà l’applicazione sarà quello di entrare in un mercato già troppo saturo; fra Netflix, Prime Video, AppleTV+, Disney Plus e molti altri, le persone hanno già diverse forme di intrattenimento casalingo. D’altro canto, sembra che Quibi renderà il download immediato e offrirà delle promo allettanti rispetto agli altri streamer.
Meg Whitman, il CEO di Quibi ha affermato in più interviste che l’applicazione non è YouTube o Instagram, e che punterà un nuovo target di riferimento che i due Social non hanno. Il servizio dovrebbe essere “utile per tutti gli utenti in attesa”: questo lo slogan dell’azienda.
Carter Pilcher, CEO di Shorts TV ed esperto nell’analisi di video di breve durata, afferma:
Vedrai un grande aumento per tre mesi perché è gratuito per 90 giorni. Non appena inizieranno a pagare $ 4,99, sarà una patata bollente. La gente lo lascerà cadere. Netflix devi avere perché è intrattenimento per tutta la settimana. Se hai una famiglia, Disney + è ciò che devi avere. Su Quibi… sto lottando per scoprire il perché debba tenerlo attivo.
Non è tutto negativo; ci sono molti talenti di Hollywood che potrebbero attirare i curiosi e proporre intrattenimento costante per i prossimi mesi con spettacoli esclusivi e di nicchia. Pensiamo a show di Chance the Rapper, Chrissy Teigen e Idris Elba, oppure a film con Sophie Turner e Liam Hemsworth. Non mancheranno le commedie con attori del calibro di Dave Franco, Will Forte e Kaitlin Olson.
C’è grande fermento attorno agli spettacoli di Quibi, e Katzenberg, presidente dell’azienda, ha chiarito che il servizio sarà in grado di resistere alla tempesta di proposte che il mercato ha da offrire. I 90 giorni di prova gratuita saranno essenziali per fidelizzare gli utenti e, cosa più importante, Quibi non è Netflix e non è YouTube. Di tutt’altro parere è invece Raj Venkatesan, professore di economia presso l’Università della Virginia, che, in un’intervista a The Verge, dichiara:
La competizione principale è anche YouTube. Ora che le persone non lavorano così tanto, non è un buon momento per addebitare un tipo di contenuto che possono ottenere gratuitamente altrove. A questo punto devi essere economico o gratuito.
Il problema di fondo quindi è legato alla natura dell’applicazione: Quibi entrerà in competizione con YouTube, Instagram, Facebook, TikTok per la visualizzazione di brevi contenuti da guardare nei momenti noiosi della giornata, oppure sarà un’alternativa ai diversi servizi di streaming domestico già esistenti e che godono del supporto di produzioni cinematografiche di prim’ordine?
Serviranno serie esclusive come “The Mandalorian” su Disney Plus, o “La casa di Carta” su Netflix, per attrarre le persone. Se la promessa dei contenuti non sarà all’altezza di ciò che i clienti immaginano, il servizio è destinato a fallire.
Katzenberg e Whitman si trovano di fronte ad un grosso problema di identità per il loro servizio Quibi, oltre ad essere usciti in netto ritardo rispetto ai competitor che hanno già fidelizzato i clienti. Come si evolverà la vicenda? Riuscirà il servizio a resistere nel mercato o rimarrà un esperimento fallimentare con tante buone premesse al seguito?