Una nuova funzione sta per approdare su Instagram: si tratta di una dashboard dedicata che consente di avere piena consapevolezza del tempo che si passa sul social network. Sebbene ad un primo sguardo la cosa possa apparire come inutile, in realtà ci sono motivi profondi alla base di questa (sicuramente sofferta) scelta da parte del team di sviluppo dell’app.
Quanto tempo passi su Instagram? Ma soprattutto: non hai mai avuto il sospetto di perderti tra gli scrolling, tra le Storie e tra gli hashtag, girando in cerchio senza mai trovare la via d’uscita? Quante volte hai perso preziosi minuti di sonno sfogliando le immagini consigliate e quante volte sei tornato a sfogliarle appena dopo il suono della sveglia? Spesso ci si perde in questa navigazione casuale perdendo del tutto l’orizzonte del tempo. “Ancora 5 minuti e poi stacco”, ma poi si finisce a ripeterselo più e più volte, come quando al mattino si rinvia di 5 minuti il suono della sveglia più e più volte.
Ecco il motivo che ha portato Instagram a questa scelta: quando è diventato inevitabile il dovere di affrontare questa sorta di effetto di dipendenza, il gruppo di Zuckerberg (Facebook compreso) ha voluto portare avanti un gesto di responsabilità nei confronti della community. La funzione è in fase di rollout in questi giorni e presto arriverà pertanto sulla bacheca di tutti: da menu si potrà facilmente accedere alla dashboard contenente tutte le opzioni relative.
In particolare, non solo Instagram consente di tener monitorata la propria attività, ma permette anche di impostare dei promemoria che, una volta consumato tempo a sufficienza sull’app, notificano il fatto ricordando all’utente che possa essere opportuno smettere. Meglio evitare la dipendenza, insomma, perché i social network vanno goduti a piccole dosi. L’eccesso può essere nocivo tanto per l’utente, quanto per il social network stesso: il rischio è di oltrepassare la soglia del patologico, occupando troppo tempo e trasformando un piacevole intercalare tra gli impegni in qualcosa di troppo ingombrante.
iOS e Android hanno già messo in campo di recente iniziative similari per introdurre un nuovo senso di “salubrità” dell’esperienza mobile, evitando effetti bulimici da parte dei più “addicted”. Meglio evitare di dover scegliere tra tenere o disinstallare l’app, insomma: piccole dosi quotidiane, senza superare la soglia che ognuno sceglie per sé come accettabile. Un tool, insomma, che interviene laddove l’autocontrollo non basta.