Dopo aver presentato il nuovo Qualcomm 215, che eleva le prestazioni degli smartphone entry level, Qualcomm lavora allo sviluppo di un nuovo chipset destinato all’integrazione negli smartwatch WearOS. Si tratterebbe di una nuova piattaforma per orologi intelligenti, un nuovo SoC smartwatch molto più avanzato e potente dei precedenti, capace di garantire una migliore durata della batteria e prestazioni migliorate.
Secondo i rumors questo nuovo chipset Qualcomm potrebbe arrivare sul mercato con il nome commerciale di Snapdragon Wear 429 o Snapdragon Wear 2700. Ci sarebbero attualmente due piattaforme di test, WTP2700 e WTP429W. Entrambe prevedono 1 GB di RAM LPDDR3 e 8 GG di memoria eMMC.
Nuovo Snapdragon Wear: caratteristiche
Quello che probabilmente Qualcomm sta andando a migliorare sono soprattutto i “chip helper” che alleggeriscono il carico di lavoro dall’unità di elaborazione centrale principale. A questi chip di supporto, già introdotti con Snapdragon Wear 3100 presentato un anno fa, verrebbe affidato il compito, ad esempio, di registrare le fasi, senza svegliare la CPU, consentendo così di consumare molta meno energia.
Da sottolineare che questo nuovo Snapdragon Wear, che non ha ancora un nome, è ancora nelle prime fasi di sviluppo, in quella che viene definita la fase del cosiddetto “Equipment Verification Testing” (EVT). Ma a quanto si apprende, quando uscirà, potrà vantare anche il supporto per le applicazioni a 64 bit grazie ai quattro quattro core ARM Cortex-A53. Il processo produttivo passerà da 28 a 12 nanometri, garantendo una maggiore efficienza energetica.
Previsti, almeno allo stato attuale, anche il supporto alla connettività LTE e alla tecnologia Bluetooth 5.0. Dovrebbe essere presente anche il “Track3“, che dovrebbe essere un chip ausiliario deputato ad effettuare operazioni di tracciamento e registrazione dei passi e degli altri movimenti.
La speranza, almeno del produttore di chip, è chiaramente quello di andare a rivitalizzare e dare nuovo impulso al mercato degli indossabili WearOS, anche se l’uscita sul mercato del nuovo chipset non appare imminente.