Krafton Inc, sviluppatore di PUBG (PlayerUnknown’s Battlegrounds), ha fatto sapere di aver intentato una causa presso il tribunale distrettuale centrale della California contro Garena, lo studio dei cloni cinesi Free Fire e Free Fire Max, ma anche nei confronti di Apple, Google e YouTube per violazione della proprietà intellettuale.
“Free Fire e Free Fire Max copiano ampiamente numerosi aspetti di Battlegrounds, sia individualmente che in combinazione, tra cui l’esclusiva funzione “air drop” di apertura del gioco protetta da copyright di Battlegrounds, la struttura ludica, la combinazione e selezione di armi, armature e oggetti unici e la scelta generale di colori, materiali e trame.“
Lo studio ha diffuso anche delle immagini per dimostrare quanto l’imitazione sia palese, per sfiorare addirittura il plagio in certe situazioni.
PUBG contro Free Fire: ma cosa c’entrano Apple, Google e YouTube?
La mossa di Krafton non guarda solo allo sviluppatore del gioco, che ha sede a Singapore, ma anche ad Apple e Google. Le due compagnie vengono ritenute colpevoli di aver permesso la distribuzione di centinaia di milioni di copie dei giochi Free Fire. Dalla denuncia si legge che Garena avrebbe generato oltre 100 milioni di guadagni dalle vendite del titolo negli Stati Uniti nei soli primi tre mesi del 2021.
Krafton punta il dito anche nei confronti di YouTube per aver ospitato video gameplay di Free Fire senza rimuoverli e persino un film cinese che, secondo lo sviluppatore, è una drammatizzazione live-action del suo gioco.
La società aveva già richiesto la rimozione di Free Fire e Free Fire Max lo scorso dicembre senza ottenere alcun risultato: per questo ha deciso di rivolgersi al tribunale, con l’intento di bloccarne immediatamente la vendita oltre a richiedere i danni, che includono i profitti generati da Garena grazie ai cloni.
Per il momento non ci sono commenti ufficiali da parte dei diretti interessati. Di recente, PUBG è diventato ufficialmente free-to-play.