PlayStation 5 (PS5) non è una console nata sotto una buona stella, almeno per quanto riguarda la produzione e la disponibilità sul mercato. A quasi due anni dal lancio, infatti, è ancora sostanzialmente impossibile trovare la macchina nei negozi e bisogna affidarsi agli sporadici “drop” di catene come GameStop, Amazon e Mediaworld.
Nel corso dell’ultimo aggiornamento finanziario, Sony ha parlato anche di questo aspetto, assicurando che la risoluzione dei problemi di fornitura resta la priorità assoluta con la promessa che le cose sono destinate a migliorare di parecchio nel prossimo futuro.
PS5: i problemi di scorte saranno risolti presto? Cosa dice Sony
Il colosso giapponese è pienamente consapevole del problema e dell’anomalia della cosa. Se da un punto di vista una console introvabile è sintomo dell’enorme richiesta da parte del pubblico, dall’altra la cosa finisce inevitabilmente per danneggiare le vendite, favorendo in certi casi la concorrenza, che comunque con Xbox Series X non attraversa un momento migliore.
Rispetto ai primi due anni di mercato di PlayStation 4, PS5 è ancora indietro e non riesce a pareggiarne i risultati. Il terzo anno, sostiene Sony, potrebbe essere quello buono. Parliamo del periodo che inizierà a novembre 2022 e si estenderà per tutto il 2023: per allora, la multinazionale giapponese sostiene che conta di riuscire a mettere la situazione in carreggiata garantendo a PS5 vendite superiori allo stesso periodo di riferimento di PS4 per il 2023 e il 2024.
Per far questo, Sony sta espandendo i suoi piani di produzione, acquistando parti da più fornitori possibili in modo da non rimanere scoperta nel caso si verificassero delle carenze. Si sta lavorando inoltre ad un nuovo metodo di distribuzione per assicurare che le PS5 arrivino ai negozi specializzati, e dunque ai consumatori, nel modo più efficiente possibile.
Sono dei passaggi che dovrebbero per il momento “tamponare” la situazione, in attesa che l’intero processo del sistema di approvvigionamento funzioni a dovere per garantire a PS5 una prima, e ad oggi insperata, normalità.