Produzione iPhone 12: Foxconn vola nel Q1

Foxconn, produttore di dispositivi come l'iPhone 12, ha superato le aspettative e registrato un buon profitto nel primo trimestre dell'anno.
Produzione iPhone 12: Foxconn vola nel Q1

Foxconn, fornitore di Apple, avrebbe registrato profitti per circa 1 miliardo di dollari nel primo trimestre del 2021, superando le previsioni.

Foxconn: profitti nel Q1

Il più grande fornitore di Apple, Foxconn, produttore di dispositivi come l’iPhone 12 ha superato le aspettative e registrato un profitto di circa 1 miliardo di dollari per il primo trimestre dell’anno. Secondo i colleghi di Reuters “Foxconn di Taiwan, che assembla iPhone per Apple, ha registrato un profitto relativo al primo trimestre dell’anno migliore del previsto, tenendo conto della pandemia da COVID-19“.

Ricordiamo che la scorsa settimana Foxconn ha dichiarato di aver registrato il suo mese di aprile migliore di sempre, grazie alle numerose spedizioni di iPhone 12, nonché alla forte domanda per la PS5.

Tuttavia, secondo Reuters il Q2 potrebbe non essere così positivo per Foxconn, a causa della forte carenza di chip.

La fornitura di prodotti Apple potrebbe essere potenzialmente influenzata dalla carenza globale di chip. Come riportato da Nikkei, Foxconn ha annunciato che potrebbe subire un calo del 10% nelle spedizioni a causa dell’attuale carenza di chip a disposizione del produttore.

Ricordiamo, inoltre, che solo pochi giorni fa è emerso che a causa della seconda ondata di Covid-19, in India la produzione di iPhone nella fabbrica di Foxconn abbia registrato una brusca riduzione del 50%. Stando alle indiscrezioni, più di 100 lavoratori Foxconn dello stabilimento con sede a Tamil Nadu sarebbero stati infettati dal virus, costringendo l’azienda ad imporre “il divieto di ingresso” allo fabbrica di Chennai.

Il colosso taiwanese ha però affermato in un comunicato ufficiale di fornire tutto il supporto necessario, compresa l’assistenza medica, ai suoi dipendenti “lavorando a stretto contatto con i governi locali indiani e le agenzie di sanità pubblica” – .

Fonte: Reuters

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